Totti, sì a Zaniolo: «Gli ho detto di restare ma deve decidere con il club. Dybala? Penso sia finita»

L'ex capitano: dipendesse da Paulo ci sarebbero ancora speranze

Giovedì 16 Giugno 2022 di Stefano Carina
Totti, sì a Zaniolo: «Gli ho detto di restare ma deve decidere con il club. Dybala? Penso sia finita»

Non perde il vizio. Anche adesso che Francesco Totti si dedica più al padel che al calcio continua a dispensare un assist dopo l'altro. Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Nazionale: l'ex Capitano, a margine dell'inaugurazione del Conti Sport City, il nuovo circolo di Bruno Conti a Nettuno, va a ruota libera. Con il solito sorriso malizioso di chi non si prende troppo sul serio ma è consapevole che ogni parola che pronuncia pesa e sposta. Come quando gli viene chiesto di Dybala: «Zaniolo-Dybala-Pellegrini e Abraham? Tutti e quattro sono tanti - spiega ai microfoni di Sky Sport 24 - lasciarne fuori uno poi sarebbe dura.

Ma tanto non penso ci saranno questi problemi. Perché? So come è andata e ancora lo sento. È finita? Penso di sì. Posso dire che non dipende solo da Paulo. Dipendesse da lui, ci sarebbero buone speranze... Andrà all'Inter con Lukaku? Sarebbe una coppia top che tutti vorrebbero allenare».

Dopo la stoccata, il cambio di campo è repentino. L'attore diventa di colpo Zaniolo: «Tempo fa parlai con lui e gli diedi qualche consiglio. Non so se lo ha recepito o no. L'ultimo pensiero spetta sempre al ragazzo. Se dovesse rimanere a Roma, deve capire l'importanza di questa maglia e onorare i tifosi. Quello che hanno fatto quest'anno, seguendo la squadra, è qualcosa di diverso. Il rispetto verso di loro va sempre al primo posto. Ripeto, però, la decisione spetta a Nicolò. Cosa gli ho consigliato? Semplice, di fare la mia stessa scelta, che magari può essere anche quella sbagliata. Spetta a lui, se vuole rimanere o no e dalla società. Io, fossi nella dirigenza, saprei cosa fare». Un appello che rischia di perdersi. Perché all'ennesima domanda sul possibile ritorno in società, appare ancora una volta non crederci. Almeno in tempi brevi: «Non maturi? Mi sembra un termine forte. Ognuno fa le sue scelte e ha il suo modo di lavorare. Loro stanno operando e lo stanno facendo bene».

La 10 a Pellegrini

Chi sta facendo ancora meglio è il suo pupillo, Pellegrini. Non poteva passare inosservato ad un occhio attento come quello di Francesco il numero di maglia indossato da Lorenzo in Nazionale. Il 10, il suo in azzurro e nella Roma: «Per me potrebbe anche essere il nuovo 10 della Roma, è un grande giocatore, l'ho già detto tante volte, sapete come la penso. Conoscendolo, però, non credo la prenderà. Poi lo chiedete a me ma io non c'entro più nulla. È la società che deve decidere». È l'aggancio ideale per parlare anche della Nazionale, reduce dalla batosta di Monchengladbach: «Deve crescere tanto come squadra, per ottenere risultati importanti deve fare esperienza e deve avere grandi giocatori. Pian piano riavremo una grande Nazionale. Un mix tra giovani e veterani è sempre importante. Sta tutto in mano al ct, che deve soprattutto far crescere i giovani e spiegargli il significato di questa maglia. Perché se non c'è attaccamento all'azzurro è meglio che cambino sport. Non esiste cosa più importante. Se fai il calciatore e non tieni alla maglia dell'Italia c'è qualcosa che non torna». Passerella finale su Ibrahimovic, con il quale ultimamente condivide uno spot telefonico: «Si è operato e non ha più 20 anni. Sta a lui la scelta se continuare o meno. Se deve fare una partita sì e quattro no, ci penserei». Lui, del resto, ne sa qualcosa.

 

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 10:56
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