Totti, quale futuro alla Roma? Le quattro ipotesi per un suo ritorno a Trigoria

Venerdì 21 Maggio 2021 di Alessandro Angeloni e Ugo Trani
Totti

C’è posto per te. Con Mou. Torna d’attualità, effetto Special One, il ritorno di Totti alla Roma dopo lo strappo del giugno 2019, quando l’ex capitano si chiamò fuori, rinunciando alla carica di dirigente. In che ruolo, non si sa: vicepresidente, dt, ds o responsabile del settore giovanile. Pinto lo ha già incrociato. E qualcosa si muove. La conferma viene dall’improvvisa apertura di Francesco a Reggio Emilia, nell’intervallo di Atalanta-Juve: «Se mi chiamassero, mi metterei seduto per il rispetto che ho di Mourinho e dei Friedikin per ascoltare la loro proposta.

Nessuno, però, mi ha ancora contattato. E le voci di un mio rifiuto sono solo menzogne».

Totti: «Se Friedkin e Mourinho mi chiamassero, ascolterei...»

VICEPRESIDENTE

La vicepresidenza. Un ruolo d’immagine e, allo stesso tempo, operativo. Una figura che viaggia fianco a fianco della proprietà: oggi il vicepresidente è Ryan Friedkin. L’esempio di riferimento è Javier Zanetti. L’argentino si occupa di relazioni istituzionali e internazionali. Fa da tramite tra la squadra e la proprietà. Conosce l’ambiente, per aver vissuto l’Inter dal 1995 al 2014. Totti è Zanetti moltiplicato per due: ha una profonda conoscenza di Roma, delle dinamiche di Trigoria. Francesco è un’immagine forte, una bandiera che si fa dirigente, che si fa Roma. Come Zanetti, abbiamo detto, ma pure come Rummenigge, uomo determinante per le fortune del Bayern Monaco, in cui ha svolto il ruolo di vicepresidente e di amministratore delegato. Totti è un richiamo per i giocatori, per gli sponsor. La Roma è Totti e Totti è la Roma, c’era scritto in uno striscione la sera del suo addio al calcio. Messaggio chiaro.

DIRETTORE TECNICO

La Roma non ha il direttore tecnico. E non è detto che lo avrà nella gestione Mourinho. La carica, tra l’altro, cambia spesso da club a club: a volte, facendo tandem con l’allenatore, il dt diventa il principale responsabile della squadra; oppure è semplicemente il dirigente che viene affiancato a chi la guida per dedicarsi al gruppo. Totti, avendo rinunciato a prendere il patentino da allenatore, sembra tagliato per la seconda posizione: il trait union tra società e squadra. Lo Special One ha sempre avuto nel suo staff un ex giocatore bandiera del club in cui è andato a lavorare. Ultimo ad esser contattato, l’ex portiere Marco Amelia che allena il Livorno. Prima di lui si è pensato a Daniele De Rossi e Walter Samuel, rispettivamente impegnati con l’Italia e l’Argentina. Gente di campo, dunque. Totti potrebbe anche esser uomo di spogliatoio. Filtro, sponda o confessore. Lo fece Gigi Riva, da capodelegazione della Nazionale. Una figura carismatica e quindi fondamentale. Totti ne sa qualcosa, come i suoi amici Bobo Vieri, Antonio Cassano e Alex Del Piero.

DIRETTORE SPORTIVO

Chiamiamolo direttore sportivo. O, per non andare in contrasto con Tiago Pinto, un uomo buono, adatto per la direzione sportiva. Esistono allenatori, uno di questi è Mourinho, bravi ad attrarre calciatori solo per la loro storia; ci sono dirigenti che hanno lo stesso potere. Totti, il ds, lo faceva anche da calciatore. Per sua ammissione ha provato lui stesso a portare a Roma alcuni suoi amici/colleghi in passato. Con fortune alterne, soprattutto per disponibilità economiche che all’epoca non c’erano e ora forse ci sono, di sicuro più di prima. Totti al fianco di Pinto, insomma. Una sorta di punto di riferimento per la costruzione delle squadre, stagione dopo stagione. Forte, questo sì, del bagaglio che sta riempiendo attraverso il lavoro di scopritori di talenti che sta portando avanti con la sua agenzia “CT 10 Management IT Scouting”. Un ruolo tecnico, insomma. Di calcio. Totti dirigente operativo, che parla di calciatori, di talenti. Di giovani Totti.

RESPONSABILE SETTORE GIOVANILE

Totti, quindici mesi fa (febbraio 2020), ha fondato due società di consulenza e assistenza per club e calciatori: la CT10 e l’IT Scouting, entrambe con sede a Roma. Ha cominciato a dedicarsi allo scouting, coadiuvato dall’amico Vincent Candela. E si è mosso da procuratore (c’è chi si è messo di traverso, ma da fine marzo ha ricevuto l’autorizzazione ad operare sul mercato italiano, essendo stato registrato come agente sportivo domiciliato). Si è dedicato ai giovani, soprattutto i nuovi millennials. Anche talenti classe 2005. Questo per dire che potrebbe anche tornare alla Roma per dedicarsi al settore giovanile che non ha ancora un vero e proprio responsabile. Attualmente lo gestisce Morgan De Sanctis che è anche ds del club. C’è chi, dentro la società, vorrebbe affidare i giovani ad Alberto De Rossi che a fine stagione lascerà la Primavera. Francesco, però, è quello che più somiglia a Bruno Conti, ex capo che è ancora nella struttura, dedicandosi ai più piccoli. Se lavorassero insieme, diventerebbero la coppia più bella(dei campioni) del mondo. 

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:04
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