La lezione di sport di Taddei, l'uomo
che non smette di imparare e di stupire

Mercoledì 2 Aprile 2014 di Mimmo Ferretti
La lezione di sport di Taddei, l'uomo che non smette di imparare e di stupire
Si pu esultare in quel modo, cio andando a finire in braccio alla Curva Sud, arrampicandosi sul cancellone quasi per avere un contatto con la propria gente? Si può esultare così se il gol non è il primo o quello decisivo ma addirittura il quarto, e arrivato a gara praticamente chiusa? Sì, si può esultare in quel modo se la firma in calce alla rete è quella di Rodrigo Taddei.



Il brasiliano, che non andava a segno dal 21 dicembre del 2011, Bologna-Roma 0-2, dopo aver girato di testa alle spalle di Mirante quel pallone lanciatogli dalla bandierina da Florenzi (un gol simile lo aveva segnato sotto la Nord in un derby, qualche anno fa...) è letteralmente impazzito dalla gioia e, mettendosi una mano sotto la maglia all’altezza del cuore, è volato verso la Sud, più per ringraziare i tifosi che per essere ringraziato.



Dopo i cori di Reggio Emilia, per Rodrigo un’altra partita da custodire gelosamente nel cassetto dei ricordi. La dimostrazione che se non si finisce mai di imparare, non si finisce mai nemmeno di stupire: Taddei ha aspettato la parte finale della stagione per diventare (tornare) protagonista, segno che non ha mai mollato, che si è sempre allenato con grande professionalità credendo non soltanto nel lavoro di Rudi Garcia ma anche nelle proprie possibilità. Non è dato sapere se a Taddei verrà rinnovato il contratto, in scadenza il prossimo giugno, ma questo (forse non per lui...) è un fatto marginale. Resta e resterà, al di là di tutto, la sua lezione di sport.
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 10:04
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