Effetto Superlega, Gravina ha pronta la riforma dei campionati

Martedì 27 Aprile 2021 di Emiliano Bernardini
Effetto Superlega, Gravina ha pronta la riforma dei campionati

La Superlega, inutile negarlo, ha dato un forte scossone a tutto il sistema calcistico. Ecco perché la prossima stagione sembra essere quella giusta per dare il via ad una riforma. O meglio il presidente della Federcalcio vuole forzare la mano per realizzarla. Nel suo cassetto, da tempo, ci sono molte idee. Alcune le ha esposte durante il consiglio federale di ieri, altre vanno perfezionate. Non è un caso che la prossima settimana voglia riconvocare le parti per iniziare a gettare le basi della discussione. D’altronde su questo punto è stato chiaro: «Devono sedersi a parlare». Chiaro che l’invito fosse rivolto soprattutto alla serie A. Serve l’ok delle componenti a una “riforma quadro” da approvare già entro il 30 maggio. Gravina è l’uomo forte del calcio italiano. Ha il vento in poppa e vuole sfruttarlo. Così come il fatto che i suoi oppositori, in questo momento, sono fuorigioco. 
PRIMI PUNTI
In via Allegri ieri si è discusso e approvato molto. A partire dalle norme anti ribelli. È stato introdotto nelle licenze nazionali (e dunque modificato l’art. 16 delle Noif) che «ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Figc». Tale norma riguarda anche tornei e partite amichevoli. Delibera vota all’unanimità. C’è stato anche il sì dell’ad dell’Inter, Marotta. Altro punto importante è il tetto alle spese. Come anticipato ieri da Il Messaggero dalla prossima stagione l’idea è quelli di non superare l’80% dei costi rapportati al monte ricavi. Ma chi vorrà spendere di più potrà farlo ma a patto di «mettere a disposizione del sistema una garanzia fideiussoria che certifichi la sua possibilità di spendere». In ogni caso servirà anche un coordinamento anche con le altre leghe europee. Questo per evitare che si creino differenze macroscopiche che di fatto facciano scappare i campioni e proprietà. Riduzione dei costi ma anche delle squadre professionistiche. Perché la riforma punta molto sulla sostenibilità ma anche ad una maggiore spettacolarizzazione delle partite. L’obiettivo a lungo termine è quello di portare la serie A a 18 squadre. Di sicuro non prima di 3 anni visto che i contratti tv sono stati già venduti. Con ogni probabilità avverrà con la nuova Champions League che aumenta di 4 le finestre infrasettimanali. Dunque fondamentale sfrondare il calendario. E poi c’è sempre l’idea dei playoff. Questo perché è necessario dare maggiore appeal alle partite. «Ai playoff ci pensa la Premier League, speriamo che questo possa favorire una riflessione anche all’interno di questo mondo» ha rimarcato ieri Gravina.
LA BASE
Ma la riforma deve partire dalla base. Ecco perché a “rischiare di più” saranno la C e la B. La serie C con 60 squadre è diventata insostenibile. Si regge a malapena. L’idea di Gravina è quella di farla migrare verso il semiprofessionismo (se ne parla da anni ma non c’è una normativa e in ogni caso serve l’appoggio del governo). Resta ancora da stabile quanti gironi e quanti club ne faranno parte. Si pensa anche all’inserimento dei contratti di apprendistato per i calciatori più giovani. Ma è chiaro che serva il parare positivo della C. Al momento nella terza serie è stata varata una commissione con lo scopo di creare gironi più equilibrati con attenzione al tema dei costi in modo da avere un campionato più spettacolare. E la serie B? Ogni anno quasi la metà delle squadre cambia. Inoltre chi retrocede dalla A l’anno dopo è quasi impossibile che risalga. Il paracadute attutisce solo la caduta. Ecco perché nei pensieri di Gravina ci sono due gironi di B, in verticale, non orizzontale. Insomma una B1 e una B2 con venti squadre per ogni girone.
ORGANI DI GIUSTIZIA
Approvata anche la norma per lo stop alle multiproprietà.

Fatti salvi però «i diritti già acquisiti». Tradotto Lotito e De Laurentiis sono salvi. Infine varate le nomine delle cariche apicali degli organismi di giustizia sportiva: confermato il procuratore federale Giuseppe Chinè. Nomine revocate per Piero Sandulli e Cesare Mastrocola.

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 09:48
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