«Smalling era seguito»: il giallo del doppio colpo nella sua villa a Roma

Domenica 18 Aprile 2021 di Elena Panarella
«Smalling era seguito»: il giallo del doppio colpo nella sua villa a Roma

«Volevo ringraziare tutti per i messaggi di vicinanza. La mia famiglia, sebbene molto scossa, è illesa. Spero che queste persone possano trovare un modo più significativo per vivere le loro vite», è il messaggio sui social di Chris Smalling dopo la paura di venerdì per la rapina subita nella sua villa in via Trebazia, sull'Appia Pignatelli.

Anche la moglie Sam ha voluto ringraziare tutti per il supporto. «Grazie per il supporto. Anche se ancora un po' scossa, la mia famiglia sta bene. Vorrei solo suggerire che coloro che vivono le loro vite come quella di questi ladri, entrando nella nostra camera da letto puntandoci pistole alla testa, ripensino alle loro scelte. Immagino che le loro vite non siano state semplici ma c'è sempre un'altra strada». La stessa villa abitata dal difensore giallorosso con la famiglia, era stata svaligiata un paio di anni fa quando all'epoca ci viveva la giornalista Rai, Paola Ferrari. Lo racconta proprio lei su Twitter. «Turbata dalla rapina subita da Smalling, nella stessa casa dove sono stata rapinata. Ho deciso di mettere in rete le immagini di quei momenti terribili. Perché dopo due anni questa storia si ripete?».

Smalling rapinato nella sua villa a Roma, il calciatore: «Mia moglie illesa, spero che i ladri trovino un modo migliore di vivere»


Intanto le indagini proseguono per ricostruire quanto accaduto. Non solo quei terribili trenta minuti dove la coppia è stata in ostaggio dei tre banditi armati che a volto coperto si sono introdotti nella villa dopo aver praticato un buco nella finestra della camera da letto e aver tolto il gancio di sicurezza, ma anche le 24 ore precedenti. Una ricostruzione dei movimenti del calciatore dettaglio per dettaglio che permetterà agli investigatori di visionare le telecamere a 360 gradi per capire se il calciatore era stato seguito dalla banda. Poche ore prima del colpo (avvenuto intorno alle 3.30) il 31enne di Greenwich era rientrato a casa dopo aver assistito dalla tribuna all'Olimpico al passaggio del turno della sua squadra alle semifinali di Europa League contro l'Ajax. Al vaglio degli investigatori anche la fuga dei malviventi per capire se fuori ci fosse un palo ad attenderli oppure se si sono allontanati a piedi e in un secondo momento saliti su un mezzo. Sotto la lente anche la tecnica utilizzata dai ladri che può aver lasciato una firma: ogni banda (di esperti) utilizza sempre le stesse modalità. Il difensore ha messo a disposizione degli agenti le registrazioni delle telecamere di sicurezza. Dai primi accertamenti la banda dei rapinatori sarebbe composta da italiani (ma è ancora tutto da verificare) e non è escluso che possano già aver messo a segno altri colpi simili nella stessa zona esclusiva della Capitale. Bisognerà accertare se ci fosse un basista a fornire informazioni su come muoversi all'interno delle abitazioni, così come nel caso di questo ultimo colpo. Al vaglio anche il mondo dei ricettatori o eventuali fiancheggiatori. Nella cassaforte che il calciatore è stato costretto ad aprire c'erano tre Rolex e qualche gioiello. Un bottino di circa 50 mila euro, ma forse i tre pensavano al colpo grosso.

 

Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 09:28
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