Dove sta Zaza? Brilla con l'Italia ma stecca a San Siro, Mauro gli ruba la scena

Lunedì 15 Settembre 2014 di Mimmo Ferretti
Dove sta Zaza? Brilla con l'Italia ma stecca a San Siro, Mauro gli ruba la scena
MILANO - Devastato dai media e infiacchito dal dover rispondere quotidianamente a tutti su tutto, l’ex Grande Incompreso del nostro calcio, Zaza Simone da Policoro, si è presentato a San Siro come uomo nuovo del calcio nostrano. Magia del gol realizzato in azzurro contro la Norvegia che gli ha sconvolto la vita al di fuori del campo. E, vedrete, il Sassuolo con il nuovo Zaza, quello sbarbato per volere popolare, sarà tutta un’altra cosa rispetto allo scorso anno quando, sempre di fronte all’Inter, prese sette reti in casa. Vero: stavolta sette reti il Sassuolo le ha prese in trasferta.



E Zaza, sostituito dopo un’ora e 5' di gioco sul punteggio di 5-0, non l’ha beccata mai. Ma mai proprio mai. E, di fronte a lui, ha brillato la stella di Mauro Icardi, uno che ha nome e cognome italiano ma che, ahinoi, mai giocherà con l’Italia. E se mai il ct Antonio Conte doveva dare un’occhiata interessata a qualcuno, sicuramente sarà stato impressionato da Dani Osvaldo, che è mezzo italiano e mezzo argentino, e che per sua fortuna ha scelto di giocare in azzurro.



IL BALLO DI SIMONE

Giornataccia, in parole povere, per l’eroe di Oslo. Alla prima verifica in campo nazionale, Zaza ha giocato una partita pessima, controllato con facilità irrisoria da Ranocchia, suo compagno con l’Italia. Nessuno spunto, nessun tiro, niente di niente prima del cambio con tal Pavoletti. Possibile, si chiedevano al Meazza, che quel 10 in maglia bianca sia lo stesso che ha incantato contro Olanda e Norvegia? Certo, il Sassuolo di Di Francesco non vale neppure la metà dell’Italia di Conte ma c’è un limite a tutto. Gli attaccanti nostrani, Zaza, Destro e Immobile una volta tornati nelle rispettive squadre hanno deluso; Giovinco non ha nemmeno giocato contro l’Udinese e Quagliarella contro la Sampdoria l’ha presa un paio di volte. Un trend negativo addolcito solo dalla doppietta di Osvaldo, prima infortunato e poi rimandato a casa da Coverciano, e rovinato dalla tripletta, e che tripletta, di Icardi. Che sarà pure un tipo strano, estroverso, piacione e vanitoso ma che è soprattutto un grande attaccante. Uno di quelli che, in giornata di grazia, da soli ti fanno vincere le partite; uno di quelli che farebbero comodo, e molto, anche all’Italia.



Solo che, mettiamoci l’anima in pace, l’Italia non vedrà mai in campo Maurito che punta a piazzarsi al fianco di Messi e Di Maria nella Selecion. Negli anni passati ci hanno provato in tutti i modi, i dirigenti della Figc, a convincerlo a scegliere la maglia azzurra, ma Maurito non ha mai ceduto. Ha sempre dichiarato di sentirsi argentino e non ha mai cambiato opinione. In cuor suo spera che prima o poi qualcuno a Buenos Aires si accorgerà di lui e, intanto, ha confezionato la prima tripletta della sua carriera. Ovviamente davanti alla sua Wanda, festeggiante in tribuna con tanto di pancione.



PELLÉ, MESSAGGIO A CONTE

E, a proposito di attaccanti italiani, detto del flop sabato di Balotelli con il Liverpool e del rosso diretto rimediato giustamente ieri contro l’Inter da Berardi, presuntuoso e pretestuoso come al solito, vanno segnalati due nomi: Pellè, doppietta sabato con il Southampton in Premier (4 gol in tre gare), e Okaka. «Stefano ha capito d'aver buttato via almeno 6/7 anni di vita calcistica. Qui ha trovato un allenatore che gli ha dato fiducia e gli rompe le palle tutti i giorni. Parliamo di un giocatore forte, in grado di fare reparto da solo e che ha solo 25 anni», le parole di Sinisa Mihajlovic, che si gode anche Gabbiadini, un altro attaccante nei radar di Conte.



Pellè ha avuto un breve flirt con l’Under 21 poi la sua avventura in azzurro non ha avuto un seguito compiuto. Forse perché ha segnato più all’estero (50 reti in 57 gare con il Feyenoord, ad esempio) che in territorio nazionale. Al momento, è lui l’italiano all’estero più prolifico. Ha caratteristiche fisiche (è alto 1,93) che nessun altro attaccante italiano di valore ha, e questo potrebbe aiutare Conte ad avere una soluzione in più in caso di necessità azzurra: palla alta e via. Chissà....
Ultimo aggiornamento: 15:25

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