Il Padova affonda a Modena (0-3): a rischio la promozione in B

Lunedì 19 Aprile 2021 di Claudio Malagoli
Mandorlini poi espulso

Era la partita più temuta delle ultime tre. E il Padova l'ha sbagliata completamente, rischiando di compromettere la sua corsa verso la promozione dal momento che non ha più il destino nelle sue mani. I biancoscudati (che prima del ko di Trieste avevano 5 lunghezze di vantaggio sul Sudtirol e sei sul Perugia) sono stati infatti raggiunti in vetta dagli umbri che però hanno il vantaggio degli scontri diretti. E stasera gli altoatesini se dovessero vincere a Trieste scavalcherebbero entrambe le dirette rivali. Un colpo durissimo alle ambizioni della truppa di Mandorlini, che ha come unica piccola attenuante un arbitraggio insufficiente. Nulla però ha funzionato sul piano del gioco (ad eccezione di qualche sprazzo di Chiricò e dell'agonismo di Saber) di fronte a un Modena ben organizzato a livello tattico: difesa disattenta negli episodi chiave, centrocampo senza un briciolo di idee e attacco impalpabile. Individuare di chi sia la colpa di questo tracollo, nella testa e nelle gambe, serve a poco in questo momento: adesso conta solo ricompattarsi e andare a vincere le prossime due sfide con il Carpi (in trasferta) e la Sambenedettese (all'Euganeo). Poi si tireranno le somme. E ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità.

GHIOTTA OCCASIONE
Mandorlini rilancia a centrocampo Della Latta dopo lo stop per squalifica mentre nel tridente d'attacco, al fianco dell'inamovibile Chiricò, si affida a Nicastro e Firenze. È proprio di Chiricò il primo squillo della partita: pregevolissima la sua azione sulla sinistra a saltare due avversari, perfetta anche la triangolazione sullo stretto con Saber, impreciso però il suo mancino da posizione favorevole e mani sui capelli per la ghiotta occasione gettata al vento.
Il copione della gara sembra da subito abbastanza definito, con i biancoscudati che cercano faticosamente di costruire un po' di gioco e i padroni di casa sempre pronti a ripartire negli spazi. Il Padova non vuole però correre il rischio di scoprire il fianco agli avversari e così nel primo quarto d'ora mostra una grande applicazione nella fase di non possesso, anche ripiegando con tutti i giocatori sotto la linea del pallone.

ERRATA LETTURA
All'improvviso si accende il Modena: Spagnoli impegna dalla distanza Dini e sugli sviluppi dell'angolo successivo il sinistro di Pierini lambisce il palo. La squadra di casa insiste e passa in vantaggio. Spagnoli vince il duello in velocità con Rossettini e libera sul limite dell'area Luppi, l'ex Cittadella si aggiusta la sfera, evita la chiusura troppo leggera di Matteo Mandorlini e con un velenoso destro radente inquadra l'angolo più lontano. Evidenti nella circostanza i demeriti del Padova che si fa prendere d'infilata da una transizione abbastanza leggibile.
La reazione ancora tutta sulle spalle di Chiricò che quasi da solo mette alle corde la retroguardia di casa, ma trova scarsa collaborazione da parte dei compagni. La manovra infatti è poco fluida, le giocate sono prevedibili e soprattutto la catena di sinistra non incide come potrebbe e dovrebbe: Curcio sta sempre sulle sue, Della Latta non trova mai i tempi dell'inserimento e Firenze gira a vuoto. Mancando la qualità e il coraggio, anche Nicastro spara a salve.

DECISIONE DUBBIE
Bifulco per l'evanescente Firenze è il primo cambio di Mandorlini. La ripresa si apre però nel segno del Modena: il diagonale in corsa di Mignanelli mette i brividi a Dini. E tutto diventa ancora più complicato quando l'arbitro punisce con un generosissimo rigore l'intervento di Pelagatti su Pierini. Lo stesso Pierini trasforma dal dischetto e spedisce il Padova sull'orlo del baratro. Subito altre tre sostituzioni in casa biancoscudata: spazio a Biasci, Hallfreddson e Kresic. Padova che passa al 3-4-3 e alza decisamente il baricentro nel tentativo di riaprire la partita. La reazione nervosa c'è, difettano però sempre le idee. E che sia una giornata da dimenticare lo dimostra quello che succede a cavallo del diciannovesimo minuto. Rossettini segna di testa, ma l'arbitro annulla per un dubbio fuorigioco. Sul ribaltamento di fronte Muroni aggira Curcio e firma il 3-0.
I biancoscudati hanno un ultimo guizzo d'orgoglio, Bifulco va ad incornare forse aiutandosi con la spalla e infila Gagno. Non è però di questo avviso il direttore di gara che ravvisa un improbabile tocco di braccio e non convalida il gol. Al Padova saltano i nervi. Inevitabile l'espulsione di Matteo Mandorlini che manda platealmente a quel paese l'arbitro. Il modo peggiore per chiudere una domenica da incubo
 

Ultimo aggiornamento: 09:45
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