Serie A, i focolai Nazionali mettono a rischio il campionato

Martedì 13 Ottobre 2020 di Emiliano Bernardini
Serie A, i focolai Nazionali mettono a rischio il campionato

Il problema diventa ogni giorno più grande. Inutile negarlo. Il caso dell’Under21 è emblematico. Oggi i ragazzi di Nicolato non scenderanno in campo a Pisa (gara a porte chiuse su disposizione del Gos) contro l’Irlanda per le qualificazioni all’Europeo di categoria a causa dei troppi positivi. Al loro posto ci sarà l’Under20 di Alberto Bollini (già allertata nei giorni scorsi e sottoposta a due tamponi entrambi negativi) a cui si aggregheranno (come richiesta della Figc alla Uefa) Cutrone, Ricci, Sottil e Tonali, attualmente a Tirrenia con l’Under 21, che hanno contratto il virus e sono guariti. Quello che è successo agli Azzurrini rischia di ripetersi tra qualche giorno anche in campionato. Lo sanno bene i 20 presidenti di serie A che oggi sono chiamati a decidere sulle offerte dei fondi (il presidente Dal Pino ci sarà ma solo in video visto che la forma che lo ha colpito è molto aggressiva) ma che inevitabilmente dovranno fare i conti con il Covid. Il rischio di chiudere anticipatamente il campionato è più reale che mai. Di soluzioni, invece, ce ne sono molto poche. Si parla di bolle, playoff e tamponi ma ad ora nessuno vuole fare uno scatto in avanti. 
SI DECIDE SU JUVE-NAPOLI
Grande attesa anche per quello che deciderà il giudice sportivo sul caso Juventus-Napoli. La partita mai giocata che però ha aperto la disputa sulla tenuta protocollo facendo scoppiare una serie di casi a catena (vedi i sette juventini usciti dall’isolamento per andare in Nazionale). Si va verso il 3-0 a tavolino. Ma la sentenza definitiva (per lo sport senza ricorrere al Tar) arriverà solo dopo altri due gradi di giudizio. E potrebbe succedere di tutto. Il rischio concreto è che per il Napoli si prefiguri la violazione del protocollo le cui sanzioni vanno dall’ammenda ai punti di penalizzazione in classifica. Al di là di questo a preoccupare molto i presidenti è soprattutto la situazione economica. Non è mistero che fermare il campionato avrebbe conseguenze devastanti. Anche se per qualcuno sarebbe l’occasione ghiotta per non pagare gli stipendi. Chiaro che sia una estremizzazione del concetto ma non così lontana dalla realtà. Ogni giorno che passa aumentano i casi e le squadre si trovano a dover fare i conti con un numero sempre maggiore di “infortunati”. 
SCOPPIANO LE BOLLE
Qualcosa di simile a quello fatto dall’Under 21 potrebbe fare il Genoa che ha ancora mezza squadra positiva. In totale 14 calciatori sono out e il presidente Preziosi, nel posticipo di lunedì sera a Verona (che tra l’altro ha due infetti, Gunter e Barak) potrebbe decidere di mandare in campo la Primavera. Già ma la preoccupazione è soprattutto per i giocatori che torneranno dalle Nazionali: 10 giorni in giro per il mondo e qualcuno anche a stretto contatto con dei positivi (vedi Cristiano Ronaldo in Portogallo). Tra giovedì e venerdì rientreranno tutti e il conteggio, ora siamo a 28 (l’ultimo è Diawara della Roma), rischia di essere molto più alto. L’Inter ne ha sei, non certo il modo migliore per preparare il derby di sabato contro il Milan. 
TEST CHAMPIONS
Non solo il campionato perché la prossima settimana inizierà la Champions.

Altri viaggi che mettono a rischio i club. Un test fondamentale per la tenuta dell’intero sistema. E i tifosi? L’idea è stata accantonata. Con ogni probabilità se ne riparlerà solo nel 2021. Per ora restano le disposizioni del Dpcm che consente l’ingresso ad un massimo di mille spettatori. Si cammina su un filo molto sottile. Le prossime due settimane diranno tanto. Il numero uno della Figc, ha il piano B dei playoff. La Lega ne ha preso atto ma non l’ha ancora accettato. 


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