Inter-Juve, si riapre il caso Pjanic: nel video Var via l'audio degli arbitri

Martedì 1 Giugno 2021 di Pino Taormina
Inter-Juve, si riapre il caso Pjanic: nel video Var via l'audio degli arbitri

È spuntato il video della sala Var di Inter-Juve del 28 aprile del 2018. Ma sono trentacinque secondi di filmato muto. L’ex procuratore federale Pecoraro aveva ragione: non c’è più alcuna traccia di quel dialogo tra Orsato e Valeri. Se ne era stupito dal primo momento di non averlo trovato nei file che gli avevano consegnato quando aveva aperto un fascicolo in Procura Figc. Ora il video c’è ma le voci sono assenti. Le immagini sono comparse tra gli atti del procedimento in corso a Bologna per una querela per diffamazione che Rizzoli, Orsato e Valeri hanno presentato contro il programma Le Iene che, partendo dall’intervista esclusiva del Mattino a Giuseppe Pecoraro del 3 maggio 2020, ha approfondito le dichiarazioni dell’ex prefetto di Roma, avanzando una serie di interrogativi.

Quel video ricomparso senza audio, acquisito dalla squadra mobile della questura di Bologna, verrà mostrato questa sera proprio nel programma di Italia 1. E gli autori del programma, per comprendere i dialoghi del video senza voci, si sono avvalsi della consulenza di due esperti della lettura delle labbra per ricostruire il dialogo che non si può sentire tra Valeri e gli altri. Fondamentale, in questa vicenda, è capire che si tratta di un video nella mani della Procura bolognese che dovrà decidere se condannare o meno Le Iene per diffamazione. Ma, in ogni caso, qui proviamo a ricostruire, proprio con quelle immagini che sono state fornite dallo storico programma di Italia 1, cosa sarebbe successo in quei momenti chiave della gara tra Inter e Juventus. E di quel campionato. Che vide il Napoli arrivare secondo con 91 punti.

LA PREMESSA
Giuseppe Pecoraro rilascia al Mattino una intervista in cui parla «degli esposti di associazioni, tifosi, organizzazioni e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Ce li diedero solo a inizio del campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa perché apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. C’erano i colloqui di tutto tranne che di quello». Le Iene a ottobre riprendono il tema in una puntata. E vengono denunciati. Ora provano a rispondere a un quesito: l’arbitro Orsato e il Var Valeri si sono parlati? E cosa si sono detti? Ed ecco, allora, che il servizio mostra la prima ammonizione di Pjanic che entra in ritardo su Rafinha nel primo tempo e poi fa ascoltare l’audio del giallo divenuto rosso per Vecino dopo intervento al Var. Valeri dice: «L’immagine non è bella, lui quando passa il pallone lo prende dritto, l’intervento non è bellissimo». A quel punto Orsato va a rivedere al Var. «Caz... È rosso questo... Paolo». «Anche secondo me» risponde Valeri. E quindi il giallo diventa rosso, come previsto da protocollo Var. 

LA MAIL
Nel corso dell’inchiesta delle procura di Bologna, emerge una mail che Rizzoli ha inviato a Rosetti (il project manager del Var per conto della Lega) l’8 maggio 2018 alle ore 18,19: «Caro Roberto, ho scaricato i file degli episodi delle partite della scorsa settimana, controllandoli tutti in vista del prossimo raduno, manca il file con la situazione del presunto secondo giallo di Pjanic. Poiché mi interessa molto a livello didattico e mi servirebbe capire anche con ausilio dell’audio come è stata affrontata la situazione puoi chiedere ad Hawk-eye se me lo mandano?». Dunque, il primo a stupirsi dell’assenza del file audio è proprio Rizzoli. La risposta arriva da uno dei responsabili della raccolta dati a Rosetti: «L’episodio non è stato clippato, inizialmente, perché non all’interno dei 4 casi Var da protocollo Ifab. Abbiamo cercato successivamente di recuperare la clip ma l’audio non era più disponibile». Ma la clip, però, c’è. Rizzoli, evidentemente, non ne è interessato. Vuole gli audio. Ed è quello il video che finisce nella mani degli investigatori bolognesi che indagano in seguito alla querela degli arbitri. Nel corso degli interrogatori, tutti raccontano che quello di cancellare è prassi normale, è la regola. Giusta o sbagliata che sia. «Non si tiene nulla perché le registrazioni successive vengono sovrapposte alla gara successiva» è la sintesi delle risposta dei responsabili di Hawk-Eye Innovations agli inquirenti, citata nel programma stasera. In pratica resta registrato nel server della sala Var fino al successivo utilizzo. Vero che Rizzoli, il capo degli arbitri, a Sky parla del fatto che «non esiste la registrazione della partita» ma appare evidente che voglia dire che non esiste la conservazione e l’archiviazione di tutta la registrazione della partita. Difficile, infatti, credere che Rizzoli non sappia che la registrazione audio e video del Var inizia dal principio del match. 

NELLA SALA VAR
Ecco il video, dunque. Che viene consegnato da Hawk-Eye proprio in seguito alla richiesta di Rosetti (poiché l’episodio considerato fuori protocollo Var) e che raccoglie un mix delle varie inquadrature, compresa la cosiddetta Van Cam che è la telecamera che inquadra la sala Var. Sono solo delle riprese video, perché nel frattempo la traccia audio è stata sovrascritta. In sala Var ci sono Paolo Valeri e Alessandro Giallatini come assistente Var. Arriva il momento chiave, il 56’38” di Inter-Juve con il contatto tra Pjinic e Rafinha. La posizione di Valeri è chiara, da sempre: non si può intervenire per segnalare che è un intervento da ammonizione, si può intervenire dal Var per dire se è da espulsione (come nel primo tempo per Vecino) ma è evidente, quindi, che per Valeri non è intervento da rosso e quindi l’episodio viene giudicato dall’arbitro in campo (e Orsato, in una intervista ad Enrico Varriale, a Novantesimo minuto, dirà: «Ho sbagliato, non ho valutato bene forse perché ero troppo vicino»). Le Iene cercano di capire se c’è stato o meno supporto da parte del Var a Orsato in quegli interminabili 35 secondi. Dunque, al 56’38” c’è l’intervento. L’interpretazione del labiale, ricostruito dalle Iene, è che Valeri dica, al momento del fallo di Pjanic: «Uhh Check...». Poi le immagini non ci sono più. Valeri ha la mano sul pulsante rosso (che solo se schiaccia lo mette in contatto audio con l’arbitro) e pare che lo schiacci dicendogli «ci hai il giallo in mano» riferendosi al fatto che Orsato avesse tra le mani il cartellino. Ecco, quindi che arriva la lettura dei due esperti delle Iene di quello che avrebbe detto Valeri. Uno sostiene che Valeri abbia detto: «Ho controllato adesso, il contatto c’è». Il secondo dice che Valeri avrebbe detto: «Ho controllato adesso, il contrasto c’è». Impossibile capire se questa sarebbe una risposta a un quesito esplicito di Orsato o del quarto uomo (Tagliavento). Valeri, secondo la tesi delle Iene, dalle immagini del video senza audio, quando schiaccia il pulsante rosso non parlerebbe, quindi, di chi ammonire (si è creato un discreto parapiglia attorno a Orsato), ma del fallo di Pjanic. Dunque, ci sarebbe stato il dialogo. Sparito. Ma Orsato avrebbe deciso (a torto o a ragione) tutto per conto suo. Poi altro stacco, altre immagini. Valeri chiede: «Chi ha ammonito?». E il suo assistente risponde: «D’Ambrosio». Altra immagine “tradotta” con Giallatini che direbbe: «Per me è giallo... Per me giallo». E Valeri che ripete: «Sì certo». A cosa si riferiscano, non si sa. Magari lo dirà l’indagine di Bologna. Prima che riprenda il gioco Valeri schiaccia il pulsante rosso e dice: «Sì dai...». È la conferma del check? Mah, forse. Per le Iene, insomma, Var e arbitro non avrebbero comunicato solo per confermare l’identità del calciatore da ammonire (D’Ambrosio), per evitare il Mystake Identity, ma anche di altro. È chiaro che la vicenda non è ancora arrivata all’ultima pagina. 
 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:33
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