Napoli-Eintracht, i motivi degli scontri e dove nasce l'odio tra le due tifoserie

In seguito agli scontri avvenuti all'andata tra le due tifoserie, è stato vietato l'ingresso di tifosi dell'Eintracht al «Maradona» per il match di questa sera

Mercoledì 15 Marzo 2023
Napoli - Eintracht Francoforte: perché tra le tifoserie non scorre buon sangue e i motivi degli scontri

Napoli ed Eintracht Francoforte, uno scontro che non si limita al solo campo di gioco ma che trova spazio anche al di fuori del rettangolo verde. Al momento i tifosi tedeschi sono nelle strade di Napoli e il caos ne fa da padrone: le forze dell'ordine sono impegnate a contenere i 600 tifosi che sono giunti nella città partenopea. 

Teatro principale è la zona tra Piazza del Gesù, Monteoliveto e Piazza Bellini: lancio di fumogeni e oggetti dei tifosi tedeschi nei confronti delle forze dell’ordine.

Su luogo anche gli ultras napoletani, arrivati sul posto con caschi e spranghe.

Il perché degli scontri

Gli ultras dell'Eintracht Francoforte - che in Italia hanno creato problemi anche nel 2018 - sono da tempo acerrimi nemici di quelli del Napoli. In seguito agli scontri avvenuti all'andata tra le due tifoserie, è stato vietato l'ingresso di tifosi dell'Eintracht al «Maradona» per il match di questa sera (15 marzo, ndr.). Questo perché il 21 febbraio, a poche ore dal fischio d’inizio c’è stato un primo contatto tra le due tifoserie, che come da tradizione sono rivali. I napoletani infatti sono gemellati con il Borussia Dortmund, mentre i supporters dell’Eintracht con i tifosi dell’Atalanta. Secondo la Bild, davanti a un bar, un gruppo di tifosi del Napoli è stato aggredito da ultras tedeschi con schiaffi e pugni.


Il provvedimento dell'Italia

Il Ministro degli Interni per primo aveva preso questo provvedimento per evitare problemi di ordine pubblico. poi, dopo una telenovela, è arrivata la conferma anche da parte del Tar Campania: no a residenti e nati a Francoforte.
Inizialmente il governo italiano voleva impedire l'ingresso al Maradona a tutti i cittadini tedeschi, poi dopo il tira e molla ha corretto la sua posizione: vietata la vendita dei biglietti ai residenti e/o nati a Francoforte. 

In precedenza, lo scorso 11 marzo. la quinta sezione del Tar Campania aveva accolto il precedente ricorso del club tedesco contro il divieto di vendita dei biglietti per tutti i residenti in Germania disposto dalla Prefettura, misura considerata dal Tar «non proporzionata». Per questo il divieto sarà limitato ai residenti a Francoforte.

Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, al termine di un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha adottato il nuovo provvedimento limitando il divieto di vendita ai soli residenti nella città di Francoforte. Una decisione che, per il presidente della quinta sezione del Tar Campania Maria Abbruzzese, «sul piano della proporzionalità limita considerevolmente l'estensione soggettiva del divieto di vendita dei tagliandi».

«Sul piano delle motivazioni - scrive il Tar - il nuovo provvedimento del prefetto evidenzia nuovi, plurimi e circostanziati profili di rischio per la pubblica sicurezza» connessi alla presenza dei tifosi dell'Eintracht provenienti da Francoforte in occasione della partita di ritorno, «desunti da nuove informative di polizia, anche promananti delle autorità tedesche, dall’esame e monitoraggio di canali web e social, da approfondimenti istruttori relativamente ai precedenti ascrivibili alla stessa tifoseria».

Da questi emergerebbe che, in molte precedenti trasferte dell'Eintracht nelle competizioni internazionali, «sono stati riscontrati incidenti (per una delle quali, recente, vi sarebbe anche una sanzione da parte dell'Uefa), il che indurrebbe a particolare attenzione da riservare ai suoi tifosi». Inoltre, gli incidenti che si sono verificati a Francoforte in occasione dell'incontro di andata dello scorso 21 febbraio con i tifosi del Napoli, si legge nel decreto del Tar Campania, «non possono dirsi affatto sporadici o non probanti, giacché sostanzialmente interessanti pressoché tutto il circondario e la città di Francoforte».

Questi episodi «avrebbero ingenerato un sentimento di 'rivalsa', documentato dal monitoraggio social, certo non riconducibile ai soli tifosi tedeschi, ma che comunque farebbe presagire azioni violente delle opposte tifoserie che, in ottica cautelare e preventiva, dovrebbero potersi scongiurare». Alla luce dell'integrazione delle motivazioni e della limitazione del divieto di vendita dei tagliandi, scrive il Tar Campania, «il provvedimento non può essere giudicato, ora, immotivato, irragionevole o sproporzionato». La quinta sezione del Tar Campania conferma per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 4 aprile.



Il gemellaggio con l'Atalanta

Il dissidio tra le tifoserie è legato a gemellaggi scomodi: i partenopei con Borussia Dortmund e Monaco 1860; i tedeschi con l'Atalanta. Si sapeva che sarebbe stato un ottavo di finale problematico per l'ordine pubblico e in occasione del primo atto è successo di tutto. Tra il 20 e il 21 febbraio i tifosi dell'Eintracht cercavano i napoletani in giro per la città per picchiarli, da qui diversi feriti. Poi ancora scontri fuori dallo stadio e alcuni pulmini degli italiani sono stati distrutti. Gli episodi hanno portato a 33 arresti tra i tedeschi, altri sono riusciti a sfuggire alla polizia.

 


Le parole di Ceferin

Tra le voci contrarie al divieto per gli ultrà dell'Eintracht, la più autorevole è quella di Aleksandr Ceferin, presidente UEFA, che ha commentato così: «E' inaccettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi. Questa situazione è intollerabile. Abbiamo urgente bisogno di fare qualcosa perché la decisione presa dalle autorità è assolutamente sbagliata». Ha poi minacciato il Napoli: «Dobbiamo dire che se succede qualcosa del genere, non si giocherà lì. E' molto semplice, cambieremo le regole».

Ultimo aggiornamento: 18:13
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