Nicolò Zaniolo sotto la lente d’ingrandimento della procura federale per la reazione avuta durante la sostituzione nel derby di ieri perso dalla Roma 3-2. Il centrocampista ha rivolto ai tifosi biancocelesti che lo insultavano un gesto volgare, un episodio che sarà valutato dal giudice sportivo e che potrebbe comportare una multa o, nel peggiore dei casi, la squalifica per una giornata.
Roma, Zaniolo nel mirino
Episodio a parte, Zaniolo ha dato dimostrazione di aver intrapreso la strada giusta verso il recupero. La prestazione di ieri è stata la migliore da inizio stagione: «L’infortunio è nel passato, guardiamo al futuro», diceva José Mourinho un paio di settimane fa, quando le condizioni di Nicolò destavano ancora qualche dubbio per via della resa con il freno a mano tirato. La pioggia di critiche c’è stata anche dopo la sconfitta contro il Verona per la sua incapacità di prendere per mano la squadra: troppo compassato, lento e mai incisivo. Ha scelto di isolarsi, di staccare i social e dare fiducia al suo tecnico che non se ne è mai privato da inizio stagione (sempre titolare in campionato a eccezione della partita contro la Salernitana in cui era squalificato).
Contro l’Udinese sono arrivati piccoli segnali di ripresa, ma è il match di ieri con la Lazio a rappresentare la svolta. È stato il migliore in campo dei giallorossi conquistando due rigori, di cui uno non assegnato, ha colpito un palo, ha costretto Reina a una grande parata, ma soprattutto è tornato ad esaltare i tifosi con le sue giocate. Affrontare i biancocelesti, probabilmente, ha rappresentato uno stimolo aggiuntivo per via di un rapporto basato su provocazioni reciproche: dai cori della Curva Nord contro la mamma, alle storie su Instagram in cui derideva i tifosi laziali, fino ad arrivare uno sgradevole striscione esposto fuori il centro sportivo dopo l’infortunio in cui veniva paragonato all'ex Roma Francesco Rocca.
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