Roma, il calo di Fazio, Strootman e Nainggolan: ​la caduta dell​'asse portante

Sabato 4 Marzo 2017 di Alessandro Angeloni
Roma, il calo di Fazio, Strootman e Nainggolan: la caduta dell 'asse portante
C'è un asse portante, che se vacilla un po' sono dolori. Fazio, Strootman e Nainggolan. Tre colossi della Roma, tre cardini imprescindibili, almeno fino alla gara stradominata e vinta a San Siro. Ecco, questi tre appaiono un po' con la lingua di fuori, perché hanno tirato il carro per mesi e mesi, senza abbassare mai il rendimento (sempre altissimo) e senza avere cambi degni alle spalle. Un vice di Fazio poteva essere Vermaelen, ma lo diamo per non pervenuto. Quello di Strootman non esiste in natura e la Roma non ne ha nemmeno uno che si avvicini lontanamente all'olandese (c'è Paredes ma è più un alter ego di De Rossi).

E pure giocando non ai suoi livelli come contro il Napoli, Kevin è sempre uno dei meno peggio, è sempre quello che tiene fino alla fine, corre e lotta, con il Napoli è andato pure in gol, che ha riaperto la partita e tiene la Roma in vantaggio sui partenopei negli scontri diretti. Stesso discorso vale per Nainggolan, che non può essere bionico. Dopo San Siro lo abbiamo visto sotto tono sia nel derby di Coppa Italia contro la Lazio sia con il Napoli. Giocate sempre di qualità da parte di Raja ma il ritmo che sta tenendo ora è nettamente inferiore a quello visibile fino a una settimana fa, e la squadra ne risente. Tutto nella norma, Spalletti lo aveva previsto, anche se ha negato che la sua Roma sia stanca. Non sarà a pezzi, questo no, ma un minimo di lucidità l'ha persa, specie nei suoi uomini migliori. Inevitabile. E ora viene il bello, si ricarichino le batterie. 
Ultimo aggiornamento: 20:12
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