L'eliminazione della Roma dalla Coppa Italia interrompe bruscamente un momento di pace: anche la sconfitta a Napoli era stata digerita positivamente. L'ambiente era certo che la strada per la finale fosse ormai tracciata e facilmente percorribile, invece, il quarto contro la Cremonese ha riaperto antiche ferite e portato a galla nuovi problemi. Uno tra tutti, su cui punta spesso Mou, è la qualità delle riserve: José non può contare su seconde linee all'altezza dei titolari, eccezion fatta per El Shaarawy, autore di due gol nelle ultime due partite di campionato. Gli altri, a partire da Belotti, Kumbulla, Celik e arrivando ai giovani Tahirovic e Volpato hanno dimostrato, per vari motivi, di non essere pronti. Non un alibi per Mourinho, ma un dato di fatto. E questo è un problema se si vuole essere competitivi su più fronti: il tecnico non è in grado di schierare la stessa formazione con i titolari fino a fine campionato e spremerla su tre competizioni. La fragilità di alcuni elementi (Dybala e Pellegrini) è certificata. La Joya, ad esempio, non può disputare due partite nella stessa settimana e se lo fa rischia, ci ha detto Mou, l'infortunio. Il capitano, invece, ha un rendimento al di sotto delle sue potenzialità a causa dei continui problemi fisici, con i quali convive da un po'.
L'ORGANIZZAZIONE
C'è poi un gioco spesso prevedibile, che sbatte contro formazioni che basano la partita sulla solidità difensiva.
SQUADRA INDEBOLITA
C'è poi la gestione incongruente dei calciatori: i recenti casi di Karsdorp e Zaniolo, esclusi dal progetto tecnico per motivi disciplinari, danno l'impressione che Mou e la società abbiano messo in atto un harakiri in piena regola. L'olandese, infatti, dopo essere stato escluso per tutto il mese di gennaio, potrebbe essere riabilitato a breve dopo essere stato etichettato come traditore nel post Sassuolo-Roma. L'infortunio di Spinazzola complica il turnover sulla fascia sinistra dove le uniche alternative sono rimaste El Shaarawy e Zalewski. A destra, invece, c'è solo Celik e per necessità può giocarci il polacco. Reintegrare Karsdorp significherebbe eliminare un problema o quantomeno spostarlo. Discorso simile per Zaniolo escluso dal progetto tecnico dal presidente Dan Friedkin dopo aver rifiutato la cessione al Bournemouth. Mou e Pinto vorrebbero reintegralo perché con le fragilità di Dybala e Pellegrini, il suo apporto diventerebbe determinante. Infine, il mercato: la Roma dopo la sessione invernale si di fatto indebolita. Ha perso Shomurodov e Viña, ha scelto di fare a meno di Zaniolo e Karsdorp, ha acquistato Solbakken e Llorente. Avallati da Mou? La speranza è nel recupero di Wijnaldum. Troppo poco per competere su tre fronti e anche per lottare per il quarto posto, e Mou lo sa. L'occasione di rinforzarsi non è stata colta per via dei paletti imposti dalla Uefa che costringono la Roma a rispettare il fair play finanziario. Ma senza la qualificazione in Champions a fine stagione, si potrebbe materializzare all'orizzonte un'altra stagione di passione. Con il futuro di Mou tutto da decidere. Lo special apsetta una chiamata dai Friedkin: servono garanzie.
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