José Mourinho, vista la grande emergenza, si affida ai tifosi della Roma; i tifosi sperano nello Special e nella sua voglia di superare il suo glorioso passato, l’Inter.
IL SILENZIO E NICOLÒ
Mou ha scelto il silenzio in questa vigilia: ha voluto evitare di cadere nelle provocazioni e di ricordare i bei tempi nerazzurri, in effetti non era il momento anche per rispetto del suo nuovo club. Parlerà stasera, se non ci saranno altre situazioni contro gli arbitri, come a Bologna. La buona notizia è il recupero di Villar (uscito dal Covid), ma parliamo di un calciatore che non ha giocato un minuto in campionato. Pesa chi non c’è, ovvero Karsdorp, Spinazzola, Pellegrini, Felix, El Shaarawy e Abraham. Assenze pesanti, forse decisive. Dopo settimane di sperimentazioni (anche con buoni risultati) del 3-5-2, Mourinho appare costretto a tornare al 4-2-3-1, magari più coperto, con Ibanez terzino di stabilità, proprio a coprire il fortino. Un sistema di gioco che gli consente di passare alle due punte, alzando Zaniolo o Perez al fianco di Shomurodov, che titolare in campionato è partito solo tre volte, a Verona, Venezia e Genova. Nicolò falso nove o al fianco del nove stesso, insomma. Al di là dei numeri è lui l’uomo di Mourinho in questo momento, l’anti-Inter per eccellenza. Lui, Nicolò, è a caccia del primo gol in campionato, contro la squadra che lo ha scartato nel 2018, praticamente regalandolo alla Roma. Zaniolo viene dalla serataccia del Dall’Ara e sente il peso della squadra sulle spalle. La sua qualità dovrà fare la differenza, questo si aspettano Mou e quelle 50 mila anime giallorosse presenti stasera all’Olimpico. La Roma non batte l’Inter all’Olimpico dall’ottobre del 2016, c’era Spalletti sulla panchina della Roma: le firme del successo, di Dzeko e Manolas (con deviazione di Icardi), per l’Inter, Banega. In quella stagione, vittoria anche a San Siro: doppio Nainggolan e Perotti, per i nerazzurri, Icardi. Spalletti è stato l’ultimo a regalare un successo all’Inter allo Olimpico, contro Di Francesco (agosto 2017).
C’È PURE PALLOTTA
Non bastò l’orgoglio di quella Roma rimaneggiata: l’Inter ha risposto al gol di Dzeko con un doppio Icardi e la rete di Vecino. Poi, tanti pareggi, all’Olimpico per tre volte due a due. Un due a due che stavolta, la Roma, non butterebbe via. E se le cose dovessero andare male? «Sarebbe sempre colpa mia», dice Jim Pallotta, l’ex presidente giallorosso, a notizie.com. «I Friedkin stanno in silenzio? Non va bene, bisogna parlare, non si fa così». Capito?
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