ROMA All'orizzonte c'è l'Helsinki (club più rappresentativo della Finlandia con 31 campionati, 14 coppe nazionali e 5 Ligacup vinti) ma la scena la rubano Zaniolo e Mourinho.
L'armonia è la carta in più di questa Roma. Il capolavoro di Mourinho in questo anno e mezzo, non è stato vincere la Conference League, ma ricompattare un ambiente diviso e lacerato. Dentro e fuori Trigoria. Così anche Zaniolo si accoda al concetto di «famiglia» tanto caro a José e gli viene poi facile archiviare un'estate particolare, ricca di voci e indiscrezioni di mercato, con il cliché tanto di moda: «Dicono sempre che vado via e invece alla fine resto sempre qua. Sono più film che vi fate voi (riferito alla platea, ndr)».
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In realtà, senza dover ricorrere a quanto veniva detto in camera caritatis sulla possibilità di cessione dall'agente, dai familiari e dalla stessa Roma, basterebbe ricordare le perplessità pubbliche di Mou ad una settimana dalla chiusura del mercato («Mi piacerebbe tanto restasse ma bisogna chiedere al direttore Pinto») e qualche esternazione qua e là del ragazzo tra interviste e messaggi criptici sui social. Acqua comunque passata. L'importante è che Zaniolo sia rimasto e lo abbia fatto con convinzione, come trapela dalle parole rilasciate ieri: «La Roma è la mia priorità, mi ha dato tutto e devo solo ringraziarla. Spero di vincere altri titoli. Con giocatori come Dybala e Pellegrini possiamo fare male tra le linee».
FONDAMENTALE
Il primo a saperlo è José. Che dopo aver esaltato Paulo e Lorenzo («Peccato che sia solo uno, perché ne vorrei tre insieme, è fondamentale per noi») si dedica a Nicolò: «Noi con Zaniolo - spiega - abbiamo l'uno contro uno, la progressione senza palla che si somma alla creatività di Pellegrini e Dybala. Questo ci permette di diversificare il gioco ed è più complicato per gli avversari identificarci. Cambia la nostra fase offensiva ma anche quella difensiva degli avversari». Difficile essere più chiari. Mou avverte invece la necessità di ribadire come l'impegno non debba essere sottovalutato: «Il risultato dell'Helsinki contro il Betis è falso, poteva essere completamente diverso. Ed è la conferma di come sta crescendo il calcio scandinavo. La fisicità l'hanno sempre avuta, ora sono migliorati anche nella tattica e nella qualità. La gente legge Hjk e pensa sia una gara facile, non lo sarà per nulla». Formazione: Smalling e Matic dovrebbero riposare. In difesa spazio a Viña. Il grande dubbio della vigilia è se concedere o meno un turno di riposo anche a Dybala che sinora è sempre sceso in campo dal 1'. In questo caso, spazio a Camara («Giocherà» ha detto Mou, senza specificare se dal via o in corsa) e Pellegrini alto vicino a Nicolò. Al di là delle posizioni in campo, quello che non deve cambiare contro l'Helsinki è il risultato. Questa sera conta solo vincere.
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