Roma indifesa. Sabato a Reggio Emilia, i giallorossi si presentano con il reparto difensivo in assoluta emergenza. L’ultima tegola è rappresentata da Kumbulla, infortunatosi durante il match per le qualificazioni mondiali contro Andorra. Durante la gara, il calciatore è stato spinto da dietro da un avversario e ha poggiato male l’arto sul campo sintetico. A caldo, il problema con relativo dolore è passato, a tal punto che il difensore ha concluso regolarmente la partita. La mattina seguente, al risveglio, il fastidio si è ripresentato e dunque, in accordo con lo staff tecnico e medico dell’Albania, Marash ha fatto ritorno a Roma. Appena atterrato, si è subito recato a Villa Stuart per effettuare i controlli di rito. Il ginocchio, però, risultava ancora infiammato. Ieri il via libera: gli esami strumentali hanno confermato una distorsione al ginocchio destro con relativa infiammazione di tutte le parti interessate e una lesione al menisco esterno. A differenza di quanto accaduto con Diawara (che poi decise diversamente), stavolta l’invito al calciatore è stato quello di non operarsi. Al momento, si va avanti dunque con la terapia conservativa. Come spesso capita, è poi iniziato il balletto sulla prognosi. Perché chi lo ha visitato teme che la stagione del ragazzo sia conclusa. Da Trigoria invece è trapelata una versione più ottimistica - 45 giorni di stop - che comunque vorrebbe dire riavere Kumbulla a disposizione per le ultime due gare di campionato (derby e Spezia). Il calciatore, in cuor suo, spera di anticipare addirittura i tempi al 2 o al 9 maggio (Sampdoria o Crotone). Calendario alla mano, la sensazione è che tra terapie e recupero effettivo sul campo, la stagione sia ormai compromessa.
COPERTA CORTA
Un problema in più per Fonseca, a partire dalla trasferta di Reggio Emilia.
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