Tifosi “sospesi”: abbonamenti congelati, i rimborsi diventano un rebus

Venerdì 24 Aprile 2020 di Stefano Carina
Tifosi “sospesi”: abbonamenti congelati, i rimborsi diventano un rebus
Oltre al danno la beffa. Per un mondo del calcio che sta cercando di rimettersi in moto, c’è una fetta importante dell’ingranaggio che rischia di restare a guardare (rigorosamente fuori dagli impianti) perdendoci anche i soldi. Si tratta dei tifosi. In serie A, dieci club (Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese) nelle rispettive condizioni di vendita e utilizzo degli abbonamenti non prevedono il risarcimento delle gare non fruite dal proprietario della tessera. Nello specifico, per la Roma si legge che « (...) il titolare non ha diritto al rimborso, neanche parziale dell’abbonamento, salvo non derivi da responsabilità diretta di As Roma». Tradotto: per le restanti 6 gare di questa stagione all’Olimpico (Sampdoria, Udinese, Parma, Verona, Inter e Fiorentina) da disputare a porte chiuse, la società non è tenuta all’indennizzo.

INCOGNITE
Questo non vuol dire che il club non stia pensando a un modo alternativo per venire incontro ai 21.775 abbonati che hanno fatto incassare, già a fine agosto, oltre 11 milioni. Escludendo la via del rimborso (anche perché è già stata pagata l’iva su quei guadagni), la strada immaginata è (era?) quella di un voucher per le partite mancanti da utilizzare nel prossimo abbonamento. Una sorta di sconto da applicare alla prossima tessera. E qui sorge il problema legato al quando e al se verranno emesse. Perché lo scenario che si va profilando per la stagione 2020-21 è quello di un’annata calcistica senza abbonati. Il motivo è semplice: in attesa del vaccino - per evitare ricadute - le misure precauzionali e di contrasto alla diffusione del contagio del Corona virus continueranno a prevedere il rispetto della distanza sociale. Come fare a garantirla all’interno di uno stadio? E soprattutto - si domandano a Trigoria - chi deve farla rispettare, gli steward? Dubbi che resterebbero anche se prima o poi gli organi competenti dovessero disporre la fine delle ‘porte chiuse’ e dare il via libera alla vendita dei biglietti (in quel caso probabile l’istituzione di pacchetti ad hoc). Esempio chiarificatore: la Curva Sud ha una capienza di 7500 posti. Considerando una persona ogni tre seggiolini (prima ipotesi al vaglio), la capienza si ridurrebbe a 2500. Ma se poi dovessero essere inclusi gli steward, ecco che i conti faticherebbero a tornare. Un danno per la passione del tifoso ma anche per le casse dei club. Restando alla Roma, la perdita tra abbonati e biglietti per le singole partite tra campionato e coppe, sarebbe almeno di una trentina di milioni.

MALAGÒ
Incognite che motivano ancor di più lo stallo nel quale è piombata la trattativa tra Friedkin e Pallotta: «Ognuno di noi aveva in mente qualcosa - ha spiegato ieri il presidente del Coni Malagò all’Adnkronos - ma ora lo deve rivisitare sulla base di quello che succede. Presumo che questo valga anche per dei soggetti che trattavano l’acquisto di una società di calcio». Difficile spiegarlo meglio.

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