Lorenzo Pellegrini potrebbe non giocare nessuno dei due derby di questa stagione. Il capitano della Roma è diffidato e se contro l’Udinese dovesse essere ammonito, salterebbe la seconda stracittadina consecutiva.
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Allo sfogo di José ne sono seguiti tanti altri verso la classe arbitrale, una sorta di escalation che ha contribuito ad incendiari gli animi e a mettere pressione ai direttori di gara. Problemi superati, Mourinho non sembra essere più sul piede di guerra e gli errori arbitrali sono molto meno frequenti, ma un’ammonizione potrebbe scapparci in una partita complicata con quella contro i friulani di domenica prossima. Il derby per Pellegrini è una partita speciale perché vissuta da romano e romanista, Mourinho lo sa bene e alla vigilia della partita d’andata ha rilanciato: «Avere o non avere Lorenzo sono cose diverse. Possiamo analizzare tutto quello che rappresenta per noi, dal punto di vista del calcio nudo e crudo, ma anche della leadership, della comunicazione e il fatto che faccia molto bene il capitano». Anche Nicolò Zaniolo vivrà la stessa situazione contro l’Udinese, pure per lui il derby rappresenta una partita speciale: gli insulti incassati dai tifosi biancocelesti in occasione del suo infortunio («Zaniolo come Rocca, lo zoppo de Roma», è lo striscione shock apparso a Trigoria con un disegna di una sedia a rotelle) e quelli a sua mamma, hanno contribuito a mettere benzina sul fuoco. Zaniolo e Pellegrini, i due giocatori più rappresentativi (assieme ad Abraham) della nuova Roma che sta nascendo sono a rischio derby, ma difficilmente Mourinho farà calcoli: la priorità sarà farli giocare contro l’Udinese e mettere al sicuro il risultato.
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