ROVIGO - Ripetizione della gara per errore tecnico, dunque nessun provvedimento disciplinare è possibile. Questa la decisione in merito alla gara Papozze-Boara Polesine di domenica scorsa, valevole per l'ultimo turno del girone di andata della Seconda categoria, sospesa dall'arbitro al 30' della ripresa, sul 2-2, per una rissa tra i giocatori.
Il giudice ha rilevato alcuni errori procedurali commessi dal direttore di gara, arbitro che in seguito ai tafferugli si è sentito a rischio per la propria incolumità e non ha così portato a termine l'incontro.
Rileva il giudice sportivo, infatti, che «l'arbitro non identificava i giocatori colpevoli, non camminava eventuali espulsioni, non richiamava i capitani per riportare l'ordine per verificare la reale condizione di fattibilità di sospensione, ma riteneva di interrompere la partita al 30' della ripresa per il degenerare della rissa emettendo il triplice fischio e chiudendosi nello spogliatoio, considerata la situazione di condizionamento psicologico. Dedotto questo, si ritiene che il comportamento dell'arbitro debba essere considerato errore tecnico».
Ma cosa era successo sul campo? Ecco cosa scrive il giudice leggendo il supplemento di referto: «Al 24' della ripresa, dopo l'assegnazione di un rigore al Papozze, i giocatori del Boara Polesine accerchiavano l'arbitro protestando, compreso il tecnico Zanaga, che veniva allontanato. In quel momento la rissa degenerava tra la due squadre, impossibile da controllare. Il direttore di gara, però, individuava il tecnico del Papozze, Cominato, colpevole di un colpo a un avversario, venendo così allontanato, ma non usciva dal terreno di gioco». Squalificati soltanto i due allenatori fino al 22 gennaio unici riconosciuti dall'arbitro.
Ultimo aggiornamento: 15:24
Il giudice ha rilevato alcuni errori procedurali commessi dal direttore di gara, arbitro che in seguito ai tafferugli si è sentito a rischio per la propria incolumità e non ha così portato a termine l'incontro.
Rileva il giudice sportivo, infatti, che «l'arbitro non identificava i giocatori colpevoli, non camminava eventuali espulsioni, non richiamava i capitani per riportare l'ordine per verificare la reale condizione di fattibilità di sospensione, ma riteneva di interrompere la partita al 30' della ripresa per il degenerare della rissa emettendo il triplice fischio e chiudendosi nello spogliatoio, considerata la situazione di condizionamento psicologico. Dedotto questo, si ritiene che il comportamento dell'arbitro debba essere considerato errore tecnico».
Ma cosa era successo sul campo? Ecco cosa scrive il giudice leggendo il supplemento di referto: «Al 24' della ripresa, dopo l'assegnazione di un rigore al Papozze, i giocatori del Boara Polesine accerchiavano l'arbitro protestando, compreso il tecnico Zanaga, che veniva allontanato. In quel momento la rissa degenerava tra la due squadre, impossibile da controllare. Il direttore di gara, però, individuava il tecnico del Papozze, Cominato, colpevole di un colpo a un avversario, venendo così allontanato, ma non usciva dal terreno di gioco». Squalificati soltanto i due allenatori fino al 22 gennaio unici riconosciuti dall'arbitro.
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