Stasera all’Olimpico gli ex United saranno tre: a Smalling e Mkhitaryan si è appena aggiunto Mourinho che guiderà la Roma nella prossima stagione.
ASSETTO CAMALEONTICO
Mourinho seguirà, dunque, la Roma con attenzione. Non il sistema di gioco, il 3-4-2-1 che Fonseca ha voluto per dare equilibrio e tranquillità alla squadra. Il modulo preferito di Paulo è però il 4-2-3-1, utilizzato per gran parte della scorsa stagione (29 partite di campionato e 8 di Europa League: 37 match su 48). Lo stesso di Mou che chiede sacrificio agli esterni alti per difendere con il 4-4-2 e il pressing per la transizione. Così, nella sfida contro lo United, si limiterà ad esaminare solo il comportamento dei giocatori in partita. Tecnicamente, tatticamente e fisicamente. Sotto osservazione i difensori: conosce bene solo Smalling, sguardo speciale per Mancini e Ibanez, se capita pure su Kumbulla. Ovviamente Dzeko, centravanti che non ha alcuna intenzione di scaricare. E capitan Pellegrini: il suo ruolo è ancora da decidere. Può fare l’esterno, come in azzurro con il ct Mancini, o il trequartista, come è successo l’anno scorso proprio con Fonseca. Confermato, intanto, l’iter della trattativa per arrivare a Mourinho, scelto in prima persona da Dan Friedkin. Che lo ha incontrato appena si è liberato dal Tottenham.
SCELTA MIRATA
Lo Special One è da anni un idolo per il presidente giallorosso che ha quindi voluto la virata per inviare un segnale chiaro alla piazza e per aver più forza nella ricerca del main sponsor (l’attuale saluta a fine stagione). Al resto ha pensato Pinto, appoggiandosi alla GestiFute, società di procure calcistiche, spesso presente nelle operazioni in entrata e uscita del Benfica. Il punto di riferimento è Mendes, potente manager del calcio portoghese e anche europeo: ha sempre guidato il gm giallorsso. Lo scorso 20 novembre, Il Messaggero titolò: l’arrivo di Pinto dà il via al gioco delle alleanze. In sintesi: stop a quella con Raiola che ha portato a Trigoria diversi giocatori, come Kluivert (ora in prestito al Lipsia) e Mkhitaryan. In più controlla Karsdorp e Calafiori; avanti con Mendes che, piazzato Mou, consiglierà qualche calciatore della sua scuderia. Ma la Roma si muoverà anche in Italia e porterà avanti trattative cominciate prima della svolta di martedì. Il portiere cambierà: Musso, Cragno e Gollini restano d’attualità, anche se la Gestifute indica Rui Patricio del Wolverhampton e José Sa dell’Olympiakos. Serve pure il centrale difensivo capace di impostare: Dier del Tottenham è un pupillo di Mourinho. L’alternativa potrebbe essere Aké del Chelsea. Da non escludere che possa andar via Ibanez. A Karsdorp e Spinazzola, vanno aggiunti altri due terzini. Mourinho ha lavorato con Santon, ma non è detto che resti. Peres è già fuori. Piacciono Semedo del Wolverhampton e Pereira del Leicester. Ma lo sforzo andrà fatto a centrocampo. La prima scelta è Renato Sanches del Lille. Lo sfida Ojbjerg del Tottenham. Nella lista anche Sabitzer del Lipsia e Matic dello United. Come trequartista, oltre allo svincolato Mata del Manchester, dalla Spagna segnalano l’interesse per Isco. Davanti Carlos Vinicius del Tottenham, a prescindere dal futuro di Dzeko. Tornano alla base Florenzi, Under e Kluivert: piacciono al portoghese. L’ex capitano è da convincere, gli altri due resterebbero. Chiaro, comunque, l’identikit del calciatore di Mou: fisico e tecnica.
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