Roma-Pellegrini, il rinnovo s'ha da fare

Mercoledì 15 Settembre 2021 di Alessandro Angeloni
Roma-Pellegrini, il rinnovo s'ha da fare

«Pellegrini sarà il nostro capitano per tanti anni», così parlò José. Sabato scorso, vigilia di Roma-Sassuolo, non mille anni fa. L’ha presa anche a ridere poi (fino a un certo punto) il portoghese, aggiungendo che, «se poi non firma do l’indirizzo di casa del suo procuratore...». Non ce ne sarà bisogno: le sensazioni di Mourinho non sono solo sensazioni, lui sa. Sa che Lorenzo sta trattando con la Roma, che di passi avanti ne sono stati fatti in questi mesi, da prima di agosto fino a ieri, quando i rappresentanti del capitano hanno varcato il cancello di Trigoria per l’ennesima volta, per l’ennesimo step. Appuntamento con il general manager della Roma, Tiago Pinto, e punto della situazione. Ma ora tocca ai Friedkin, che devono valutare come incastrare richieste e offerte nei parametri del club: Pinto in questa situazione svolge il ruolo di mediatore: ascolta, tratta e riferisce alla proprietà. Parametri dicevamo, e ci riferiamo al monte ingaggi, agli equilibri con gli stipendi di altri calciatori, pronti alla corsa all’aumento (Abraham escluso: lui ha goduto del vantaggio del Decreto Crescita). Le parti, anche ieri, sono sembrate vicine e lo erano già a metà agosto, la Roma non ha certo interesse a perdere il calciatore, ormai a scadenze, a giugno del 2022. Lorenzo è uno dei suoi giocatori più rappresentativi, è il capitano. Certo, la vicenda Donnarumma ha detto che nulla è scontato, ma a Trigoria sperano di non arrivare a quel punto. Sarebbe una beffa. Si sta ragionando, dunque, con la mediazione di Pinto, su un accordo lungo: al calciatore starebbe bene un quadriennale, la Roma è disposta anche ad arrivare a cinque, sempre rispettando quei famosi parametri. Il problema è come gestire l’ingaggio con i relativi bonus. Quel che è certo per tutti è che Lorenzo alla fine otterrà un contratto top (una media di 4 milioni a stagione), in linea con i calciatori più importanti della Roma. Insomma, si stanno definendo le modalità e si attendono risposte da parte di Friedkin, non presenti ieri all’incontro di Trigoria. Di sicuro non ci sarà più la clausola rescissoria: Pellegrini vuole che il suo cartellino venga gestito totalmente dalla società.
IL RENDIMENTO
Questo inizio di stagione folgorante di sicuro ha aiutato Pellegrini, un po’ come accadde per De Rossi quando Walter Sabatini disse - al momento del rinnovo e a pochi mesi dalla scadenza - che era come averlo ricomprato.

Non c’è una data per la firma, ma le parti sono convinte che non manchi molto, tutto sta a modellare ingaggi, bonus (facili) e premi. Equilibrando il tutto. Accordo all’orizzonte, insomma, per buona pace di tutti. Anche di Mourinho che di questa trattativa ha quasi fatto la regia, parlando sempre bene del suo capitano. Un amore (calcistico) tra José e Lorenzo nato da subito. I complimenti del tecnico («se avessi tre Pellegrini li farei giocare tutti titolari», ad esempio) erano mirati a responsabilizzarlo, oltre che caricarlo. E ci sembra che lo scopo sia stato raggiunto: il numero “7” non sbaglia una partita e in più ha atteggiamenti da capitano vero, e da sempre ha la benedizione di Totti. Lorenzo è libero, leggero, ha sposato lo spirito del nuovo allenatore, con cui ha trovato una simbiosi sorprendente. Delle cinque partite fin qui disputate, Mou non ha mai fatto a meno di lui e molto probabilmente sarà così anche domani sera in Coference: gli ha risparmiato solo sei minuti della “prima” con la Fiorentina. Totale di tre gol, due a Salerno e uno a Trebisonda. Più due assist, il primo in Turchia, l’altro domenica, a Cristante. Geniale. In quel passaggio vincente c’erano Pellegrini e Mourinho. E magari il regalo del nuovo contratto.

Ultimo aggiornamento: 15:18
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