Lazio, Pedro un ragazzino di 35 anni. Lotito: «La Roma si è lasciata sfuggire un campione»

Lo spagnolo ha trascinato la Lazio in Europa League: già tre gol decisivi quest’anno

Sabato 15 Ottobre 2022 di Alberto Abbate
Lazio, Pedro un ragazzino di 35 anni. Lotito: «La Roma si è lasciata sfuggire un campione»

A volte l'età è un numero astratto. Trentacinque anni solo sul passaporto spagnolo, Pedro continua a sconvolgere la Lazio. Lotito gongola da un anno e mezzo: «Io non capisco come la Roma lo abbia scaricato. È un mostro, un campione vero», ripeteva il patron giovedì sera, nonostante il pareggio, uscendo dall'Olimpico per recarsi a cena da Berlusconi, dopo un pomeriggio convulso in Senato. Pedrito potrebbe pure fare il politico, è un leader autentico dello spogliatoio. Trascina i compagni, dà l'esempio col suo veleno: «Al Chelsea dicevo di dare una maglia fissa a lui, poi a chiunque altro», aveva confessato Sarri tempo fa per farne intuire il peso specifico. Come se non bastasse il curriculum del giocatore più titolato del mondo. Con Barcellona e Chelsea lo spagnolo ha vinto tutto, l'Europa League con Maurizio.

Eppure, a differenza di altri fenomeni del calcio in declino, non sembra mai sazio, appagato. Giovedì sera il piccoletto ha sbranato il primo gol in Coppa con un piattone a giro all'angolino. Nel tabellino poi non balza agli occhi nemmeno tutto il resto: dribbling, cross e accelerate a perdifiato, un legno, la serpentina che porta al rigore di Ciro.

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STANCHEZZA
Finalmente in Europa si sblocca l'attacco. Immobile centra il 189esimo timbro con la maglia della Lazio, soprattutto supera Simone Inzaghi nella storia dei bomber biancocelesti, a quota ventuno. Sino a questo ritorno con lo Sturm Graz, nel gruppo F aveva segnato solo Felipe Anderson. Ciro era a digiuno, finalmente acciuffa l'ultimo record. Il problema è che adesso comincia davvero ad essere stanco. Giovedì Marusic, Romagnoli, Milinkovic e Felipe, almeno all'inizio, hanno riposato. Dopo la pausa per le Nazionali, Ciro è l'unico ad aver giocato quattro gare su quattro e ad aver superato i 1000', Provedel escluso. Manca sempre il sostituto, Luka Romero è un'idea che non può prendere quota senza il rinnovo. Cancellieri finalmente ha dato il cambio da centravanti contro lo Sturm, ma non convince del tutto. È apprendista del ruolo, a 20 anni ci si aspetta un spirito più combattivo. In caso di nuova chance, l'animo di Pedro dovrà impossessarsi di Matteo.

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BESTIA NERA
Contro l'Udinese si giocherà alle 15, domani pomeriggio. Saranno passate appena 63 ore dallo Sturm, c'è ansia a Formello. Sarri valuta condizioni e le migliori scelte per questo scontro diretto. La buona notizia è che Pedro è tornato al top, la cattiva è che ieri è stato gestito, è affaticato ed è rimasto a riposo anche per una botta al ginocchio destro. Non scherziamo, è già mancato sin troppo: ad Auronzo sembrava il valore aggiunto, poi quelle maledette caviglie malconce gli han dato il tormento. Rimane comunque incredibile il suo rendimento a gara in corso. Lo scorso anno, dopo 13 partite ufficiali aveva giocato 865' segnando un gol nel derby e fornendo due assist al bacio. Ora, con la metà dei minuti giocati (424'), l'esterno ha già punito 3 avversari (Inter, Cremonese e Sturm), condendo il tutto con un passaggio decisivo. Per la prima volta giovedì 90' sul terreno, Sarri deve preservarlo, ma non può non tener conto di un dato: l'Udinese è la vittima preferita (3 reti in 4 incontri) di Pedro. Sempre più Pedro-Pe, idolo dei 45mila che domani invaderanno l'Olimpico.

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Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 12:53
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