Roma, Mourinho scarica Zaniolo: «Da un mese vuole andare via, non vuole più vestire questa maglia»

Il tecnico appare quasi rassegnato su Nicolò e non si sbilancia sul suo futuro: «Ne parlerò con la società»

Sabato 28 Gennaio 2023 di Stefano Carina
José Mourinho

ROMA José Mourinho torna a parlare alla vigilia di una gara dopo due mesi e mezzo.

Tanti gli argomenti trattati, dal Napoli «già campione», al potere di spesa della Premier («La finale di Championship muove più soldi in Inghilterra di quella di Champions»). Il piatto forte però rimane Zaniolo. E rispetto al post La Spezia nel quale pur pronosticando una permanenza del ragazzo aveva lasciato intendere come poi qualora fosse rimasto «farò gocare chi si allena in maniera migliore», oggi la versione appare diversa. Più distaccata, quasi rassegnata per un calciatore che sembra perso alla causa giallorossa.

Di seguito la conferenza stampa integrale.


La sua valutazione sul caso Zaniolo?

«Non posso rispondere, purtroppo sembra che ho ragione io. Quello che ho detto dopo La Spezia si sta avverando. Dico purtroppo perché è da un mese che il calciatore dice che vuole andare via. Queasta settimana ho dato il lunedì libero e tutti i calciatori che sono stati in panchina a La Spezia sono venuti ad allenarsi o quantomeno a fare lavoro di piscina... Questo è il concetto dei calciatori che tu vuoi. Ma se un calciatore dice alla società e ai compagni di non voler più giocare con la Roma, di non voler più vestire la maglia della Roma... Se poi voi volete sapere i dettagli non è mio compito. Il mio focus è la partita e Nicolò non fa parte del progetto Napoli».

Che Napoli si aspetta?


«La stessa squadra che abbiamo visto dalla prima partita. Spero di non essere male interpretato, faccio loro i complimenti per lo scudetto. Perché è loro, lo hanno vinto. Hanno un buon alenatore, ottimi calciatori, hanno fatto un lavoro fantastico, hanno un vantaggio di 12 punti, 13 su altre squadre che potevano arrivare come l'Inter. Sono tantissimi punti. Per la poca consistenza dell'Inter, del Milan, di un avversario che possa vincere 7-8 vittorie di seguito. Poi è chiaro non andiamo là per festeggiare con loro ma per giocarci la nostra partita».

Che Napoli si aspetta?
«La stessa squadra che abbiamo visto dalla prima partita. Spero di non essere male interpretato, faccio loro i complimenti per lo scudetto. Perché è loro, lo hanno vinto. Hanno un buon alenatore, ottimi calciatori, hanno fatto un lavoro fantastico, hanno un vantaggio di 12 punti, 13 su altre squadre che potevano arrivare come l'Inter. Sono tantissimi punti. Per la poca consistenza dell'Inter, del Milan, di un avversario che possa vincere 7-8 vittorie di seguito. Poi è chiaro non andiamo là per festeggiare con loro ma per giocarci la nostra partita».

Il Napoli è frutto di un percorso, di un cammino. Lei in passato ha detto di non essere un allenatore per squadre dal quarto all'ottavo posto. Il suo futuro qui è legato alla prossima Champions? Le possibilità d'investimento possono condiziare la sua scelta?

«Capisco la domanda ma questa è una domanda che mi deve fare la società. Quando ero più giovane avevo la forza di discuterne con voi. La maturità aiuta ad essere meno egocentrico, più maturo, capisco la domanda ma me la deve fare la società».

Il mercato si concluderà con pochi arrivi e due calciatori in meno. La Roma si è indebolita?

«Volevo intanto ringraziare tante persone che mi hanno fatto gli auguri. Vi faccio un regalo e vi dico la formazione. Rui Paricio in porta, Zalewski e Spinazzola ai lati, i tre soliti centrali, Matic e Cristante in mezzo, Pellegini e Dybala dietro Abraham. Sulla domanda è vero che non avremo più Shomurodov ma è una cosa che lui merita anche se ci fa un po' di tristezza. E'importante per lui giocare. Se va via uno e non arriva nessuno è chiaro che c'è un'opzione in meno. E' ovvio. Non mi aspettavo nulla di più dal mercato. E' chiaro che quando ci saranno tre gare alla settimana avremo più difficoltà ma il gruppo è eccezionale, fantastico e unito. Andiamo avanti tutti insieme. Karsdorp? Sarà fuori finché vuole restare fuori. Dipende solo da lui». 

Il Napoli ha giocatori del livello di Dybala?
«Giocatori dello stesso livello di Dybala, nessuno. Hanno un calciatore con il quale avevo parlato grazie all'app facetime ai tempi del Tottenham ma non avevano i soldi. Costava 10, offrirono 5, peccato. Chi è? Kim».

Quali sono i tempi per Wijnaldum?
«Inizia a fare delle piccole cose con la squadra, ogni 15 giorni fa degli esami. E' chiaro che il tempo si accorcia, dieci giorni per tornare a lavorare con la squadra, forse 2-3 settimane per qualche minuto. Ma tutto procede ok, non abbiamo avuto ritardi».

Possibile che la terzultima squadra della Premier abbia più potere di spesa rispetto ai campioni d'Italia?

«Passa tutto dai diritti tv, quando si gioca la finale di Championship a Wembley è la partita che muove più soldi nel Regno Unito, addirittura più della Champions. La squadra che vince prende più soldi di chi vince la Champions. E questo dice tutto. Sono squadre più forti dal punto di vista economico. Magari la Juve ha un potenziale diverso, ma per le altre non c'è storia. Il mio futuro? Non lo so. Non ho capito molto bene perché si dice che la Premeir vuole José e che José vuole la Premier. José non vuole niente. Quando la società penserà che sia arrivato il momento di parlare del futuro, parleremo». 

I problemi lei li gestisce molto bene, ha parlato con Smalling visto che è in scadenza di contratto?

«Il punto è che sta giocando e lo sta facendo molto bene. E' conosciuto da tutti che è una situazione aperta, non ne ho mai parlato con lui visto che è una situazione personale. La mia convinzione è che lui voglia restare, la società capisce la sua importanza, si può trovare un accordo. La Roma ha bisogno di Chris e per il ragazzo, non vedo altro posto dove può essere più felice».

Ultimo aggiornamento: 17:22
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