Roma-Bodo, Mourinho: «Non giocheranno gli stessi dell'andata. Abraham? Deve adattarsi»

Le parole del tecnico alla vigilia di Conference League

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Gianluca Lengua
Roma-Bodo, Mourinho: «Non giocheranno gli stessi dell'andata. Abraham? Deve adattarsi»

José Mourinho non torna sulle polemiche arbitrali di Roma-Milan, provando a concentrarsi solo sulla Conference League per “vendicare” l’umiliante 6-1 contro il Bodo: «Ovviamente non giocherà la stessa squadra dell’andata, ho avuto paura del campo, del freddo, degli infortuni e della stanchezza. Abraham? È un giocatore che viene da una cultura calcistica, arbitrale e sociale diverse ha sempre difficoltà ad adattarsi». Ecco la conferenza stampa integrale del tecnico della Roma

Roma-Bodo, la conferenza di Mourinho

Come analizza la partita di domani?

«Abbiamo sei punti, siamo in una buona situazione se dimentichiamo, anche se è impossibile, il risultato di Bodo.

Con sei punti e due partite da giocare a casa, la situazione è buona. Domani non sarà una partita decisiva, abbiamo nove punti da conquistare e non c’è nemmeno pressione. Vogliamo finire primi, vogliamo vincere la partita e non vogliamo dimenticare la partita di Bodo». 

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Che strategia seguirà? Darà una chance a chi ha fallito in Norvegia?

«Abbiamo sbagliato tutti, non voglio dire che ha sbagliato uno o l’altro. Abbiamo perso come squadra e domani vogliamo vincere come squadra. Ovviamente non giocherà la stessa squadra dell’andata, l’ho detto anche dopo la partita perché ho avuto troppa paura prima della partita e non della partita. Ho avuto paura del campo, del freddo, degli infortuni e della stanchezza. Domani non giocherà la stessa squadra». 

Abraham è il grande colpo di mercato, ma non ha ancora reso. È un problema di squadra?

«Il problema siamo sempre noi, non è l’individuale. Un giocatore che viene da una cultura calcistica, arbitrale e sociale diverse ha sempre difficoltà ad adattarsi. Ha cominciato abbastanza bene, ha creato un impatto positivo e adesso vive un momento non speciale. È un grande giocatore, abbiamo fiducia di lui e tornerà a giocare meglio e segnerà». 

Rispetto alle altre piazze in cui ha allenato ha riscontrato differenze negli arbitraggi e nelle sanzioni successive?

«Non parlo di arbitraggi e di Serie A». 

Con il Milan ha utilizzato un modulo diverso, è una soluzione che può essere usata anche in altre partite?

«Non parlo di quello fatto in Serie A».

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Una valutazione su Zaniolo, su cosa può lavorare per migliorare?

«Dopo due anni di infortuni non è facile. Contro la Juventus si è sentita un po’ la paura di un giocatore che ha sofferto tanto, sono paure normali che solo il tempo può aiutare a dimenticare. Fisicamente sta bene, ci sono dei dettagli a livello tattico da migliorare, quando hai 23 anni e hai perso due anni della tua carriera in infermeria ci sono delle cose da imparare. Però, è un bravo giocatore, un professionista e sono soddisfatto». 

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È cambiata l’immagine del calcio italiano all’estero? O è stato fatto troppo poco?

«È un campionato dove si gioca molto bene, le squadre, i giocatori, gli allenatori hanno qualità. Allenatori di generazione differente, ma che si preoccupano non solo del risultato ma anche di giocare bene. In questo senso sono soddisfatto di stare qui con voi». 

Si fida ancora come questa estate di Shomurodov?

«Mi fido di tutti, però, ci sono dei momenti in cui i giocatori non stanno nel momento migliore specialmente a livello di fiducia. Felix domani non sarà in lista, ma ha qualità che noi non abbiamo. Cerca movimenti che noi non facciamo tanto, siamo una squadra con tanti giocatori che vogliono la palla nei piedi, sono pochi a voler palla nello spazio, che sono aggressivi e capaci a trascinare la squadra. Il ragazzino è lontanissimo dall’essere un prodotto finito, un calciatore fatto e perfetto per essere un titolare nella prima squadra, però, ha un profilo che merita di lavoraci. Per farlo deve avere le opportunità di giocare e di allenarsi con noi come Missori, Volpato e gli altri ragazzi. Però, una cosa è lavorare e un’altra è giocare in prima squadra perché questo accelera il processo. Non cambia la fiducia in Mayoral e Shomurodov». 

Ultimo aggiornamento: 15:03
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