La spaccatura netta tra Mourinho e gli arbitri parte da lontano.
Mourinho, prove di addio alla Roma: il silenzio di Friedkin (e José si ritrova sempre più solo)
LE VOCI DI DENTRO
La Procura chiederà conto anche di questo fantomatico registratore, una sorta di microspia. Mou, insomma, rischia il deferimento e conseguentemente la squalifica, ma non per la sfida contro l'Inter: la procura Figc accusa Mourinho di violazione degli articoli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva, la Roma chiederà accesso agli atti a seguito della chiusura indagini e avrà quindi a disposizione una settimana per preparare la strategia difensiva. Il tecnico del Monza, Raffaele Palladino, dopo la partita era stato molto duro con Mou e i suoi collaboratori: «Quello che fanno in panchina non mi capita mai di vederlo. E' uno scandalo». Ma la storia del registratore - che José aveva sul serio - ha mandato su tutte le furie Renzo Ulivieri, "capo" degli allenatori. «Che sono dalla parte degli arbitri, senza se e senza ma, anzi, senza Mou.., mi verrebbe da chiosare. Ma non c'è molto da scherzare, anzi!». Il presidente dell'Assoallenatori entra a gamba tesa: «Le dichiarazioni di Mourinho sono gravi e inaccettabili. Ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale, giustificando una scelta da lui definita difensiva, prefigura, anche come sola ipotesi, un'azione che mina alle fondamenta l'intero sistema, in una sorta di tutti contro tutti. Onorabilità e garanzie per ogni tesserato debbono essere assicurati dagli organismi preposti. Non si tratta di alimentare alcuna contrapposizione personale. Giusto un mese fa l'Aiac aveva applaudito Mourinho, per il suo gesto rivolto ai propri tifosi, in sostegno di Stankovic, che veniva insultato. È questa l'immagine che vorremmo venisse coltivata da un allenatore di simile carisma. Una qualità che deve accrescere il suo senso di responsabilità».
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