Mourinho, l'Arabia lo chiama. Il numero uno del torneo saudita: «José è l’ideale, come Ronaldo»

E resta vivo l’interesse per Immobile. «Si è pentito? Non è troppo tardi»

Lunedì 16 Ottobre 2023 di Gianluca Lengua
Mourinho, l'Arabia lo chiama. Il numero uno del torneo saudita: «José è l’ideale, come Ronaldo»

ROMA L'Arabia Saudita continua il pressing su José Mourinho.

E richiama anche Ciro Immobile. La Saudi Pro League vuole spiccare nel mondo ingaggiando nomi riconosciuti a livello internazionale che possano aumentare la qualità del campionato. E allora chi meglio dello Special One può aiutare a perseguire l'obiettivo: «Cerchiamo un altro effetto Ronaldo, ma lui è insostituibile. Spero che Mourinho possa avere un impatto altrettanto grande», ha detto Carlo Nohra, responsabile della Saudi Pro League in occasione del Festival di Trento. Il dirigente lascia intendere quanto sia forte la voglia di portare in Arabia Saudita un allenatore che in carriera ha vinto 26 trofei e con un carisma tale da rendere attraente anche un campionato che è in una fase di crescita: «Non posso dire che Mourinho sarà il prossimo grande colpo, però, è ovvio che il suo eventuale arrivo rappresenterebbe un altro enorme salto di qualità sotto tanti aspetti».

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Insomma, i sauditi non hanno intenzione di fermarsi, ma sono convinti di investire anche su talenti italiani come Ciro Immobile. Il campionato italiano, dunque, rischia di perdere nel giro di nove mesi due pezzi da 90 e poco possono fare le società di Serie A se le offerte sono praticamente impareggiabili e fuori mercato. Lo ha certificato anche Mourinho che recentemente ha dichiarato di aver ricevuto in estate una proposta irrinunciabile che non è stata mai fatta a nessun tecnico al mondo. Gli sceicchi hanno fatto sul serio, mettendo sul piatto 120 milioni in due anni, José ha detto "no" e mantenuto la parola data alla squadra e ai tifosi al termine dello scorso campionato. Ma a fine contratto con la Roma (giugno 2024), se non arriverà un rinnovo, è praticamente certo che si convincerà a sposare il progetto arabo.

LA TENTAZIONE

Molto simile anche la situazione di Ciro Immobile che in un'intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale, si è detto rammaricato di non aver accettato l'offerta araba della scorsa estate: «L'Arabia è una soluzione che avevo preso in considerazione, ma che ho rifiutato per la Nazionale e la Champions. Dopo un inizio di campionato così qualche domanda me la sono fatta, specialmente dopo le critiche di alcuni. Questo mi fa male, anzi mi fa vacillare. E ora il mio pensiero non è più lo stesso di luglio. Alcuni giorni ho pensato "era meglio se me ne andavo"». Le offerte, però, potrebbero arrivare anche a gennaio e questa volta il centravanti biancoceleste sarà più propenso ad accettare: «Non è mai troppo tardi. La sua qualità non scomparirà mai», spiega Nohra. Oltre all'Al-Shabab ci sono altre società pronte a convincerlo a suo di milioni.

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A LUNGO TERMINE

Come difendersi? Impossibile. O meglio, solo puntando su qualità e brand il calcio europeo può dare una risposta seria e concreta ai soldi messi sul piatto da quello saudita. Secondo Nohra, quello saudita, non è un progetto estemporaneo, come accaduto in Cina, ma c'è una visione a medio lungo termine: «La nostra idea è di costruire un prodotto valido, appetibile, riconosciuto. Stiamo lavorando a 360 gradi su infrastrutture, personale, media, mercato, organizzazione. In Arabia Saudita l'80% della popolazione consuma calcio e noi vogliamo dare ai sauditi un grande prodotto». Il grande punto interrogativo è la sostenibilità. Ma per adesso non è un problema che preoccupa gli sceicchi.
 

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 09:00
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