Mondiali Qatar 2022, il sondaggio: il 64% degli italiani vuole una condanna esplicita delle violazioni dei diritti umani, ma solo il 6% intende boicottarli

Secondo le rilevazioni di Swg il 36% ritiene il Qatar inadatto ad ospitare la manifestazione e per il 20% l'assegnazione è frutto di corruzione

Giovedì 17 Novembre 2022 di Fausto Caruso
Mondiali Qatar 2022, Il sondaggio: il 64% degli italiani vuole una condanna esplicita delle violazioni dei diritti umani, ma solo il 6% intende boicottarli

Meno tre giorni al calcio d’inizio dei Mondiali in Qatar, che per il 39% degli Italiani sono «il simbolo di un calcio malato, dove ormai contano solo gli interessi economici». Il dato proviene da una rilevazione di Swg e non sembra viziato dalla mancata qualificazione degli azzurri, visto che la manifestazione è stata al centro delle polemiche fin dalla sua assegnazione al Paese del golfo nel 2010, con accuse di corruzione ai vertici della FIFA, per poi passare alle critiche sul trattamento disumano e le continue morti dei lavoratori impegnati nella costruzione degli stadi.

Non da ultimo si è sollevato il dibattito su dei video diffusi dall’organizzazione in cui i lavoratori immigrati sembrano impersonare tifosi di varie nazionalità per simulare un clima di festa.

Le opinioni degli italiani

La decadenza dei valori sportivi in favore del dio denaro è sola la prima delle criticità riscontrate dal sondaggio Swg. Il 36% degli intervistati ritiene che il Qatar non dovrebbe ospitare la Coppa del Mondo perché non rispetta i diritti umani e il 20% reputa l’assegnazione frutto di corruzione, idea in qualche modo avvalorata dalle ammissioni di Sepp Blatter, presidente della Fifa ai tempi della scelta del Qatar, secondo la federazione avrebbe commesso «un errore» ad accogliere la candidatura del paese arabo. Non mancano preoccupazioni più “tecniche”, come l’elevata temperatura media, inadatta per giocare ad alti livelli (21%), e lo spostamento della coppa dall’estate all’inverno (12%) che costringe a interrompere i campionati.

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A riaccendere le polemiche a pochi giorni dall’inizio del torneo sono state le affermazioni dell’ambasciatore dei Mondiali, Khalid Salman. «Essere gay è haram (proibito nella religione islamica, ndr) ed è una malattia mentale», ha dichiarato alla tv tedesca. «Molte cose entreranno nel Paese, parliamo di gay. Tutti accetteranno che vengano qui ma dovranno accettare le nostre regole». Per il 50% degli italiani le affermazioni sono da condannare: per il 35% dovrebbero portare alla sospensione immediata della manifestazione, mentre il 15% propende per reagire con un gesto di protesta eclatante in campo o sugli spalti. I più critici sono i giovani della generazione Z, per cui il dato sale al 64%. Per un altro 26% le frasi dovrebbero essere valutate solo dalle autorità competenti, mentre il restante 24% afferma che va rispettata la cultura del paese ospitante.

Boicottare la Coppa del Mondo?

A questo punto la domanda fatidica. Boicottare i mondiali? In diversi stadi europei sono apparsi striscioni in tal senso, ma in Italia, a discapito dell’assenza degli azzurri, solo il 6% delle persone si schiera per una soluzione così drastica, all’interno però di un 64% che chiede al calcio italiano di prendere una chiara posizione di condanna (numero che sale al 70% tra i tifosi e al 79% nella generazione Z). Tra questi il 18% chiede di sostenere chi decide di boicottare, mentre il 40% vuole una dichiarazione che affermi la presa di distanza dalle violazioni dei diritti umani. Rimane comunque un 36% per cui non bisogna mischiare sport e politica.

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Alla fine la forza di attrazione del pallone prevarrà e i mondiali verranno guardati, come avvenuto nel 2018 per quelli in Russia, anche se mancherà il clima di festa globale che di solito accompagna la manifestazione. Le posizioni di condanna assumono però un significato più profondo se si accompagnano agli ultimi dati evidenziati dal sondaggio: il 76% delle persone ritiene che il calcio possa e debba essere uno strumento per promuovere la lotta al razzismo e i valori di pace e fratellanza e spesso proprio mettere chi non condivide certe posizioni a contatto con culture diverse può essere la soluzione più efficace. Per il 63% rappresenta anche uno strumento per combattere le discriminazioni omofobe, con buona pace dell’ambasciatore Salman.

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 17:03
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