I medici avevano suggerito un po' di prudenza in più, ma Sinisa Mihajlovic a stare lontano dal campo non ce la fa e li ha convinti: a 40 giorni dal trapianto di midollo, fatto per cercare di sconfiggere la leucemia che ha scoperto di avere la scorsa estate, è tornato in panchina per guidare il suo Bologna nella sfida casalinga contro il Milan. L'ultima volta che Mihajlovic aveva potuto vedere la sua squadra dal vivo era stato in ottobre, a Torino contro la Juventus. Poi era cominciata la fase più delicata della lotta al male, quella del trapianto di midollo e della relativa convalescenza. La tabella di marcia prevista per tornare alla guida del Bologna era più lenta, ma lui ha voluto bruciare le tappe. E la voglia che Mihajlovic, accolto dall'ovazione dello stadio al suo ingresso, aveva di tornare ad assaporare le sensazioni della partita si sono viste fin dai primi minuti: irrefrenabile nell'incitare e rimproverare i suoi giocatori dalla panchina. Per far sentire loro che, nonostante la lotta durissima che sta conducendo, non ha mai smesso nemmeno per un
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secondo di sentirsi il condottiero di questa squadra.
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