Torna la preoccupazione. Sinisa Mihajlovic si deve fermare per qualche partita.
Mihajlovic e il ritorno della leucemia
«Si può cadere, ma bisogna trovare la forza per rialzarsi. All’inizio della settimana prossima sarò ricoverato in ospedale e dovrò assentarmi: so di essere in ottime mani. Questa volta mi vedete più sereno perché so cosa devo fare e la situazione è molto diversa. Spero che i tempi saranno veloci, ma dovrò assentarmi alcune partite. Seguirò la squadra dalla mia camera d’ospedale. Questo inizio di 2022 non è stato fortunato per la squadra, ma sono certo che i ragazzi non mi deluderanno. Io lotterò sempre insieme a loro e loro lotteranno per me. Non molleremo di un centimetro, risaliremo in classifica e tornerò qui. Voglio ringraziare il presidente e la città, vi chiedo di rispettare il mio diritto alla privacy durante la terapia. Parlate dell’allenatore, ma non dell’uomo», ha continuato.
L'inizio della malattia
Torna in mente la conferenza stampa di quasi due anni fa, quando il 13 luglio 2019, raccontò che gli fu diagnosticata una forma di leucemia mieloide acuta. Una malattia aggressiva. Con le lacrime agli occhi, l’angoscia nel cuore. Tornò in panchina a fine agosto, il 25, per stare vicino al suo Bologna nella prima giornata di campionato. Al Bentegodi contro il Verona fu accolto tra gli applausi in un match che terminò 1-1, ma quella sera il risultato passò in secondo piano. Da lì le successive tappe furono il ricovero in ospedale a ottobre per il trapianto (il donatore fu un ragazzo statunitense di 22 anni), le dimissioni di novembre e il ritorno in famiglia dalla moglie, Arianna Rapaccioni, e i quattro figli. Nell’agosto 2020 Mihajlovic dovette affrontare anche il Covid, preso durante una vacanza in Sardegna. Guarì e riprese il suo lavoro sulla panchina del Bologna, con un’apparizione a Sanremo nel marzo 2021. Ospite di Amadeus e Fiorello, fu protagonista di un siparietto con l’amico Ibrahimovic.
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