Mihajlovic esonerato, De Zerbi dice no alla panchina del Bologna: «Mi sarei sentito a disagio»

I due allenatori nemmeno si conosco. Tanti gli omaggi della città per Sinisa

Giovedì 8 Settembre 2022 di Stefano Boldrini
Mihajlovic esonerato, De Zerbi dice no alla panchina del Bologna: «Mi sarei sentito a disagio»

Dire no è anche un'arte: Damon Zahariades, con The Art of Saying no, ci ha scritto un libro di successo. Ci sono varie ragioni elencate per un rifiuto, ma quella che ha spinto Roberto De Zerbi a declinare l'offerta di allenare il Bologna si riassume in una semplice parola: sensibilità.

L'ex allenatore dello Shakhtar Donetsk aveva, in realtà, molti buoni motivi per accettare l'incarico: è senza lavoro; Bologna è una piazza calcistica di prestigio; ci sono prospettive interessanti in un gruppo rinnovato durante il mercato; Bologna è un bel posto per vivere. De Zerbi sarebbe stato ben lieto di guidare lo squadrone che tremare il mondo fa, come si diceva negli anni Trenta, ma ha rinunciato perché non si sarebbe sentito a suo agio a subentrare in una situazione particolare. Per questo ha detto no, grazie.

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DECISIONE IMMEDIATA
De Zerbi non conosce di persona Sinisa Mihajlovic, oltre qualche incontro fugace sui campi di calcio. Non c'è un rapporto di amicizia tra i due. Ma De Zerbi il quale avrebbe preferito che la notizia non uscisse sui giornali - conosce bene se stesso: accettare l'offerta gli avrebbe creato un disagio profondo. La news è rimbalzata sui media e abbiamo la conferma che sia andata esattamente così. L'ex coach dello Shakhtar non ci ha pensato troppo su: il no è stato quasi immediato. Le proposte, per buona educazione, si ascoltano. Poi si riflette, ma in questo caso i tempi sono stati brevissimi. Il Bologna ha dovuto prenderne atto, concentrandosi, a quel punto, su due nomi: Claudio Ranieri e Thiago Motta. Due profili diversi, due dinamiche diverse, due filosofie di calcio differenti, ma tutto questo prescinde dal discorso De Zerbi. Il quale, per la cronaca, ha vissuto un 2022 particolare: prima la guerra in Ucraina e i momenti delicati delle fasi iniziali del conflitto con un gruppo di stranieri e giovanissimi da proteggere, poi l'addio allo Shakhtar al quale è stato riconosciuto il titolo di campione nazionale - e la necessità di resettare vita e nervi. Infine, questa offerta del Bologna sulla quale, senza girarci intorno, per tutti, anche per chi accetterà l'incarico, pesa e peserà l'ombra di Sinisa e della sua ammirevole lotta contro la leucemia. Tre anni abbondanti di battaglia contro una malattia grave hanno segnato non solo l'esistenza di Mihajlovic e della sua famiglia, ma anche un club, una squadra e una città. Bologna non è un posto comune. Ha uno spessore umano profondo, anche dopo gli stravolgimenti degli ultimi trent'anni. Bologna la dotta. La grassa. La generosa. Bologna dalliana e morandiana.

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RIFLESSIONI
L'allenamento dei rossoblù è scivolato via, ieri, in un'atmosfera surreale. Al comando c'è ora Luca Vigiani, tecnico della Primavera, sette anni nello staff di Walter Mazzarri prima di approdare al Bologna, dove aveva giocato nella stagione 2009-2010: potrebbe toccare a lui guidare la squadra nel derby contro la Fiorentina. La seduta è iniziata in ritardo, dopo una riunione dei calciatori con la dirigenza, rappresentata dall'ad Claudio Fenucci, dal responsabile dell'area tecnica Giovanni Sartori che secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato il più determinato nell'esonero di Mihajlovic - e dal direttore sportivo Marco Di Vaio. Il contatto con Claudio Ranieri (dubbioso) è avvenuto nel pomeriggio di martedì. Ieri la videocall con Thiago Motta (disponibile), reduce dall'esperienza con lo Spezia.
OMAGGI
Bologna ha omaggiato in lungo e largo ieri Mihajlovic. «Questa sarà sempre casa sua», le parole del sindaco Matteo Lepore. Per Gianni Morandi «non doveva finire così». I club del tifo hanno manifestato il loro affetto nei confronti di Sinisa. Il presidente dell'Associazione Allenatori, Renzo Ulivieri, si è commosso: «Quando ho saputo che Mihajlovic era stato esonerato, ho pianto. Non giudico la scelta fatta: in certe situazioni c'è il sentimento e basta». Ed è quello che ha ispirato De Zerbi: la sensibilità.

 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:48
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