I medici della serie A in rivolta. Lettera a Gravina e a Dal Pino

Mercoledì 13 Maggio 2020 di Emiliano Bernardini
I medici della serie A in rivolta. Lettera a Gravina e a Dal Pino
Il punto numero 4 della relazione fatta dal Cts, come era scontato fosse, ha sollevato immediatamente l’ira dei medici. Tutta la responsabilità civile e penale ricade su di loro in caso di un contagio. Un punto dolente su cui non si è riusciti a trovare una mediazione. Già dall’inizio la maggior parte si era dichiarata contraria a quella parte del protocollo. Tavana, medico del Torino e rappresentate per la serie A si era anche dimesso. Il prof Zeppilli aveva provato a far rientrare il caso senza però riuscirci. Nemmeno la lettera in cui rispondeva ai tanti quesiti posti ha funzionato. E allora non a caso il Comitato tecnico scientifico del governo l’ha voluto sottolineare. I cellulari dei 20 medici di serie A da ieri mattina si sono riempiti di messaggi di protesta. «La mancanza di attenzione nei nostri confronti è grave» scrivono. E poi ancora: «Nella commissione non c’è un virologo, come mai?», «Non accettiamo consigli da chi ha la sindrome di Napoleone». E così in serata ecco una lettera indirizzata al presidente della Figc, Gravina e a quello della serie A, Dal Pino. «Nel ribadire che mettiamo a disposizione tutta la nostra professionalità per ottimizzare la procedura, chiediamo la tutela del nostro ruolo senza l’aggravante di ulteriori responsabilità oltre quelle che già abbiamo». E al presidente di Lega di A invece chiedono «di indicare quanto prima il rappresentate medico della A in seno alla commissione Scientifica della Figc».

I medici avevano indicato Nanni del Bologna ma questa nomina non era stata ratificata. Qualcuno ha minacciato anche le dimissioni. Una grana non da poco, nonostante qualche presidente voglia declassarla con un semplice “cambiamo medico”. Infatti da tempo Gravina sta lavorando in più direzioni. Da subito ci si è mossi con il governo per depenalizzare l’opera dei medici. Poi ha contattato un broker assicurativo per stipulare una polizza che possa mettere al riparo i medici da eventuali cause e, infine, sta lavorando con l’Inail, e questo sarebbe l’asso nella manica, per trovare una soluzione che possa mettere al riparo i medici. La situazione però è tutt’altro che semplice.

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