Zaccagni, la sfortuna ora è alle spalle: «Scusate il ritardo»

Giovedì 7 Ottobre 2021 di Giacomo Rossetti
Zaccagni, la sfortuna ora è alle spalle: «Scusate il ritardo»

«Adesso sto bene, incrociamo le dita». Non vedeva l’ora di dirlo, Mattia Zaccagni.

Il trequartista romagnolo è stato il colpo biancoceleste di fine estate, ma per colpa di una distrazione all’ileo-psoas della coscia sinistra non ha ancora dato il contributo che tutti si aspettano da lui. «Il campo mi è mancato tanto: ero arrivato da poco, mi è dispiaciuto molto non essere con i miei compagni nelle ultime gare». Mattia non si deve preoccupare: ora che è rientrato in gruppo, c’è un intero campionato per mostrare ai tifosi capitolini quanto azzeccata sia stata la mossa di Igli Tare, che per poche briciole si è assicurato uno dei simboli di quel Verona che per due anni consecutivi ha centrato la salvezza.

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SACRIFICIO

Mattia era d’importanza nodale nel 3-4-2-1 scaligero: alle spalle della punta di turno, ha garantito assist (16 nei due anni in massima serie) e inventiva, migliorando anche in zona gol (cinque reti nel campionato scorso di cui una in rovesciata allo Spezia). Ivan Juric, che l’ha plasmato facendolo diventare un giocatore appetito anche dalle big, stravedeva per lui. Perché Zaccagni, a differenza di tanti giocatori dotati di fantasia ma con poca voglia di sacrificarsi, ha sempre dato un grande apporto in fase difensiva, che in una squadra in lotta per la salvezza è fondamentale. Mattia l’abitudine a soffrire l’ha assunta nei primi anni di carriera, quando neanche diciottenne esordì nell’allora C2 col Bellaria Igea Marina. Il Verona, da sempre attento ai giovani talenti nelle serie minori, scommise su di lui e lo mandò a farsi le ossa: Venezia e Cittadella per assaggiare la Serie C, dove i tacchetti dei marcatori sono ruvidi. Il ragazzo regge l’urto e si conquista la maglia gialloblù, stavolta definitivamente. Quando a novembre 2020 il ct Mancini lo chiama in Nazionale, Mattia non è più una semplice promessa.

 

«UNA GRANDE STAGIONE»

Nel 4-3-3 di Maurizio Sarri, Zaccagni può essere una pedina utilissima: come ala sinistra possiede l’estro e la visione di gioco per fornire tanti assist a Ciro Immobile, e può far rifiatare Pedro, dato che ha molti meno chilometri nel serbatoio rispetto all’ex Barça. «Roma mi ha accolto benissimo, così come tutta la squadra. Sono arrivato in una grande società, e sono sicuro che faremo una grande stagione», afferma Mattia alla presentazione del nuovo pallone della Serie C femminile. Sono trascorse appena sette giornate, ma una squadra ha convinto Zaccagni più delle altre: «Il Milan è molto forte». Dopo la sosta, la Lazio se la vedrà con Inter, Marsiglia e Verona, ma l’Olimpico aperto al pubblico è un’arma in più: «Sarà emozionante».


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