Juventus e Allegri, divorzio dopo 5 anni: Inzaghi e Pochettino in pole, il titolo scala la Borsa

Venerdì 17 Maggio 2019
Juventus, Max Allegri non sarà l'allenatore nella prossima stagione

Massimiliano Allegri non sarà l'allenatore della Juventus nella prossima stagione. Sabato 18 maggio conferenza stampa con Andrea AgnelliL'annuncio della separazione arriva dopo un lungo confronto, che sembrava destinato a proseguire anche oggi.

A sorpresa, invece, l'addio al termine dell'allenamento dei bianconeri alla Continassa.  La verità, o quantomeno la loro verità, si saprà quando Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri si presenteranno insieme nella sala conferenze dell'Allianz Stadium per spiegare i motivi del divorzio. Si capirà finalmente, al di là delle tante ipotesi di queste ore, cosa ha fatto precipitare il rapporto dopo 5 anni vincenti. La seconda clamorosa separazione della stagione a far rumore in casa bianconera, dopo quello del direttore generale Beppe Marotta. Le prime parole da ex, Allegri le ha dette oggi ricevendo il 'Tapirò di Striscia la notizia. «Sono stati cinque anni d'amore meravigliosi.

Cinque anni per me sono tanti...Non so chi siederà ora sulla panchina, ma comunque sceglieranno un grande allenatore perché la Juventus è una grande società». La telenovela su Allegri era cominciata ben presto, le domande sul futuro hanno 'tormentatò il tecnico fin dalla fine di febbraio, dopo il capitombolo contro l'Atletico Madrid in Champions, con la Juventus sul baratro dell'eliminazione già agli ottavi. «Ci hanno già dati per morti, - il suo intervento qualche giorno dopo - così sono venute fuori le voci su Allegri che va via. Sono legato alla Juve, ma ci vedremo a fine stagione con il presidente per fare il punto».

La rimonta sui Colchoneros, dopo la quale Allegri era stato esaltato da tutta la stampa internazionale, e l'approdo ai quarti di Champions ha poi raffreddato per qualche giorno il tormentone, ma il fuoco è tornato a ravvivarsi ben presto. Inutile il catenaccio del tecnico toscano: «Alla Juve sono legato da un contratto, qui sto bene. Ne parliamo quando la stagione sarà finita», con l'aggiunta di quella frase amara, «questa volta abbiamo un mese di tempo in più per programmare il futuro», dopo l'estromissione dall'Europa per mano dell'Ajax. Fino agli ultimi giorni, ognuno dei quali sembrava buono per il famoso summit con la società. Allegri avrebbe presentato ad Agnelli richieste, per adeguare la rosa della squadra e il suo stipendio, probabilmente ritenute esagerate dalla società.

O, come si dice, che non hanno trovato l'unanimità nella triade che Allegri si è trovato a fronteggiare: Agnelli-Nedved-Paratici. Così è bastata una frase sibillina del vicepresidente a Roma, «chi vivrà vedrà» a fare capire che la trattativa avrebbe potuto diventare più difficile del previsto, se non addirittura un braccio di ferro. E si è arrivati alla cena di mercoledì, un faccia a faccia tra Agnelli e Allegri, un colloquio che non avrebbe però spianato la strada per un nuovo accordo. Tutt'altro. E così giovedì è andato in scena l«incontro allargatò alla Continassa, nella sede della società bianconera. Oltre tre ore attorno a un tavolo, il tecnico e i principali dirigenti, per cercare un possibile accordo. Un nulla di fatto, almeno così è stato fatto capire, con una nuova tornata annunciata per oggi. Ma questa mattina, pochi minuti prima delle 13, quando l'allenamento nel centro sportivo bianconero era appena terminato, ecco l'annuncio sul sito della società bianconera: »Allegri non siederà sulla panchina della Juventus nella stagione 2019/2020«. Ci sarà ancora domenica sera, contro l'Atalanta, che sarà la celebrazione dell'ottavo scudetto di fila dei bianconeri, ma anche il commiato del tecnico dai tifosi dell'Allianz.

IL TOTOALLENATORI
Dovrà avere spalle larghe e tanta voglia di vincere il successore di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Per reggere la pressione che una piazza come quella bianconera e per non interrompere bruscamente la striscia di otto scudetti consecutivi fin qui collezionata con Conte e Allegri. Il totoallenatore impazza. Se fosse stato libero il nome più sicuro era quello di Zidane. Prima di essere richiamato al Real si dice che Zizou avesse già fatto almeno una mezza promessa al club bianconero.

Al momento l'unica certezza in casa Juventus è la separazione dal tecnico dei cinque scudetti, oltre al passo indietro di Pep Guardiola, che ha smentito categoricamente un suo futuro alla Juventus: «Quante volte ve lo devo ripetere - ha detto il tecnico catalano alla vigilia della finale di FA Cup con il Watford -? Non andrò a Torino, sto bene al Manchester City. Questo è il mio stato d'animo al momento, poi nel calcio tutto può cambiare. La prossima stagione potrebbe non essere altrettanto buona, ma sarò tecnico del City». Dalla finale di Fa Cup a quella di Champions League, un altro papabile è l'allenatore del Tottenham Pochettino. L'allenatore argentino, con avi di Virle, un paesino della pianura pinerolese a un passo da Torino, ha posto un grosso punto interrogativo sul futuro, rimandando tutto a dopo il 1 giugno: l'ingaggio rientrerebbe nei parametri, l'esperienza non manca, il gioco neanche per uno dei profili più intriganti del lotto.

Tra i nomi più gettonati quello del ct francese Didier Deschamps, ex centrocampista e allenatore bianconero nell'anno in serie B prima di interrompere il rapporto a due giornate dalla fine del campionato per dissidi con la dirigenza: l'allenatore campione del Mondo con la Francia è però obiettivo difficile, visto il suo desiderio di proseguire alla guida dei transalpini. Voci che coinvolgono anche Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna dal gioco spregiudicato e offensivo ma senza quell'esperienza internazionale necessaria per tentare l'assalto alla Champions League, e Simone Inzaghi, che ha da poco alzato la Coppa Italia con la Lazio, con tanto di 'riconfermà da parte del presidente Lotito, forte anche del contratto in vigore. Per ora nessun contatto tra la dirigenza bianconera e l'allenatore dei biancocelesti, che in questi anni si è costruito una reputazione eccellente a suon di risultati: i piani del tecnico sono di restare alla Lazio, ma una chiamata della Juventus potrebbe cambiare il punto di vista di molti.
Pare ormai troppo lontano Antonio Conte, a un passo dall'Inter e sul cui profilo è ancora presente il veto di Andrea Agnelli: non è mai stato un mistero il desiderio del tecnico salentino di tornare alla Juventus dopo la brusca fine del rapporto nel luglio 2014. Un peccato originale che il presidente bianconero non ha ancora assolto al suo ex pupillo. Nel totoallenatore compare anche il nome di Sarri, ma meno credibile per il suo passato, con tante frecciate alla Juve.





Il titolo vola in Borsa. Il titolo Juventus Fc allunga a +2% in Borsa alla notizia del divorzio dall'allenatore Massimiliano Allegri che nelle ultime cinque stagioni ha guidato il club alla vittoria di 5 campionati italiani e a due finali di Champions League. Le azioni erano comunque vivaci fin dall'apertura proseguendo nel trend degli ultimi giorni (+8.2 in cinque sedute) che ha accompagnato gli incontri al vertice in società per decidere se proseguire con l'attuale guida tecnica della squadra o se aprire un nuovo corso con un altro allenatore. L'obiettivo del club, da otto anni vincitore in Serie A, è quello di raggiungere la vittoria in Champions League, trofeo più prestigioso e ricco del calcio europeo attuale e che manca ai bianconeri dal 1996.
 

Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 08:17
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