Maradona, l'avvocato della ex moglie: «Curato in uno stanzino, il suo letto accanto al bagno chimico»

Martedì 1 Dicembre 2020
Maradona, l'avvocato della ex moglie: «Curato in uno stanzino con bagno chimico. In clinica si sarebbe salvato»

A poco meno di una settimana dalla morte di Diego Armando Maradona, non accenna a placarsi la commozione ma neanche le polemiche per la prematura scomparsa del Pibe de Oro, stroncato da un arresto cardiorespiratorio in casa a 60 anni. Dopo le accuse dell'avvocato Rodolfo Baqué, che difende gli interessi dell'infermiera Dahiana Madrid e che ha rivelato che una settimana prima di morire Maradona era caduto dal letto battendo la testa ma non era stato ricoverato, oggi è il turno di Mario Baudry, fidanzato di Véronica Ojeda, come rappresentante di Diego Fernando Maradona, il figlio che la donna ebbe durante una relazione con il 'Diez'.

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Secondo Baudry Maradona «non è stato assistito bene», e «la sua morte a nostro avviso era evitabile». «Non aveva nemmeno un ambiente privato per andare al gabinetto, non meritava un trattamento del genere», le sue parole. Veronica, ex compagna di Diego, è stata ascoltata in Procura per cinque ore: e Baudry, avvocato e compagno della donna, ha svelato alcuni retroscena al quotidiano argentino El Clarin, lo stesso che prima di tutti ha dato, mercoledì scorso, la notizia della morte del campione argentino.

Dopo le dimissioni dalla Clinica Olivos, Maradona si trovava in una situazione «fuori controllo, di negligenza e carenza di assistenza medica», secondo gli inquirenti. Secondo Baudry nella casa c’era un bagno chimico nei pressi del suo letto, la stanza era piccola, come una cella, e l’ambiente non era certamente adatto ad un paziente che doveva riprendersi da un’operazione delicata. «Se fosse stato in un ospedale o in una clinica si sarebbe salvato», ha detto l’avvocato della Ojeda.

IL MEDICO SOTTO ACCUSA Giudici, pm, avvocati e agenti di polizia lavorano a Buenos Aires su un dossier difficile, complesso, che ipotizza il reato di 'omicidio colposo' e che implica decine di testimonianze, e l'esame di una voluminosa documentazione scritta, audio e video. Per ora l'unico personaggio che è rimasto impigliato nella rete giudiziaria è il medico del 'Pibe de oro', Leopoldo Luque, che come indagato ha subito la perquisizione della casa e della clinica. Criticato dalla ex moglie di Diego, Claudia, e dalle figlie Dalma, Giannina e Jana, il medico ha cercato di farsi interrogare dai pm di San Isidro per chiarire il suo ruolo e le sue responsabilità nell'assistenza a Maradona, ma senza successo.

 

Uscendo dal tribunale il suo avvocato, Mara Carla Digiuni, ha parlato di «un gesto spontaneo» del suo assistito, chiarendo che Luque «non è imputato né ha rilasciato una dichiarazione». Le perquisizioni, ha sottolineato, «sono avvenute nel quadro di una sezione della causa che riguarda la documentazione» clinica. Inoltre, vista l'ampia cerchia di conoscenze e di 'amicizie' di Maradona, è comprensibile che molti personaggi siano in fila per contribuire ad agitare ulteriormente le acque torbide che circondano la dinamica della sua morte. 

Ultimo aggiornamento: 14:12
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