Lotito, due mesi di inibizione per il caso Lazio-tamponi e 5 ai medici del club

La Corte federale d'appello della Figc ha «parzialmente accolto» i reclami del presidente e della società

Martedì 19 Ottobre 2021
Lotito, chiesti 10 mesi per il caso Lazio-tamponi

La Procura aveva chiesto 10 mesi, ma alla fine la sentenza della Corte federale della Figc ha deciso per due mesi di inibizione a Claudio Lotito, 5 mesi ai medici della Lazio, Rodia e Pulcini, e 50 mila euro di multa alla società biancoceleste nel processo per il caso dei protocolli Covid. È questa la sentenza della Corte federale d'appello della Figc che ha «parzialmente accolto» i reclami del presidente della Lazio, Claudio Lotito, dei medici sociali e del club. «La corte presieduta da Marco Lipari - si legge nella nota della Figc -, chiamata dal Collegio di Garanzia del Coni ad effettuare una nuova valutazione della misura della sanzione sul "caso tamponi" legato alla Lazio, ha parzialmente accolto i reclami proposti dal presidente del club, Claudio Lotito, dai medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia e dalla S.S.

Lazio, determinando la sanzione in 2 mesi di inibizione per Lotito e in 5 mesi di inibizione per Pulcini e Rodia. La società biancoceleste è stata sanzionata con 50mila euro di ammenda».

La richiesta della Procura

In mattinata la Procura aveva chiesto 10 mesi per Claudio Lotito (e 11 per i medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia) nell'ambito del processo-bis della giustizia sportiva sul caso-tamponi. Davanti alla Corte federale d'appello della Figc presieduta da Marco Lipari, si è presentato l'avvocato della Lazio Gian Michele Gentile «Abbiamo discusso per più di un'ora, siamo stati ascoltati, il presidente ci ha dato ampio spazio. La Procura ha chiesto 11 mesi per i medici e 10 mesi per Lotito oltre a una multa di 150mila euro per la Lazio», ha detto poco prima della sentenza.

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Gentile, come in Collegio di Garanzia, ha assistito i due medici mentre la parte riguardante il patron biancoceleste è stata trattata dall'avvocato Romano Vaccarella. Lotito era stato condannato a 12 mesi di inibizione dalla Corte d'appello federale allora presieduta da Mario Luigi Torsello. La sentenza dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio.

Vaccarella, legale di Lotito: «Soddisfazione per la sentenza, respinte le richieste assurde della Figc»

«C'è soddisfazione per la sentenza, nel senso che sono state respinte le assurde richieste della Procura che non avevano veramente ragion d'essere». Queste le parole del prof. Romano Vaccarella, legale del presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo la sentenza della Corte federale di appello della Figc.

«Le richieste della Procura Figc erano totalmente estranee alla funzione che dovrebbe avere la Procura federale stessa, che è arrivata a mettere in dubbio la possibilità di adeguarsi alla sentenza del Collegio di Garanzia, che fa parte dell'ordinamento che la Procura dovrebbe tutelare. Diciamo che rimane un po' di delusione perché c'erano anche gli elementi, a nostro avviso, per mandare il presidente Lotito totalmente assolto. Eravamo davanti alla possibilità che la Procura e la Federazione venissero totalmente massacrate dalla realtà processuale, ma ci riteniamo comunque soddisfatti», ha aggiunto Vaccarella. «Mentre la precedente era veramente priva di ogni razionalità, quanto menò questa decisione ha un minimo di contenuto razionale. Da questo punto di vista siamo soddisfatti, sarebbe dovuta andare meglio ma è andata bene così».

Sullo ''sconcerto'' fatto trapelare dalla Procura Figc, che attende le motivazioni della sentenza per decidere se fare ricorso, l'avvocato è chiaro: «Se leggono attentamente la sentenza del Collegio di garanzia, alla Procura è andata di lusso. Sconcerto? Forse perché avevano indotto il presidente a rilasciare dichiarazioni che avrebbe dovuto risparmiarsi. Il ricorso forse lo faranno ma vorrei leggerlo. Oggi ho sentito la Procura e sono rimasto io sconcertato, ma non sorpreso, purtroppo, da richieste semplicemente assurde», ha concluso il legale di Lotito. 

Ultimo aggiornamento: 19:45
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