Lotito: «Dybala-Roma? Non vendo sogni». E piazza due colpi: preso Vecino, poi Provedel

Il presidente della Lazio: «La Joya non mi fa nessun effetto, è solo una figurina»

Venerdì 29 Luglio 2022 di Alberto Abbate
Lotito: «Dybala-Roma? Non vendo sogni». E piazza due colpi: preso Vecino, poi Provedel

Non deve rispondere a nessuno. Lotito sembra diverso, ma il suo slogan non è cambiato: «Io non vendo sogni, ma solide realtà, e Dybala alla Roma non mi fa nessun effetto. Non ho visto la presentazione, noi non facciamo ahimè la collezione di figurine Panini, ma badiamo al risultato. E la Lazio, dopo la Juve, è la squadra che ha vinto di più. Anche se i tifosi biancocelesti hanno da ridire persino dopo aver alzato un trofeo». Non hanno ancora raggiunto quota 20mila abbonamenti al botteghino, si lamentano e invocano colpi di grido come Mertens e Marcelo, nonostante le smentite di Lotito, che pure ha già sborsato oltre 50 milioni (compresi bonus e commissioni) sul mercato: «Non faccio operazioni di estetica perché non sono un tifoso-presidente, ma un presidente-tifoso. E devo creare le condizioni affinché il club abbia un futuro sempre più roseo. Nonostante la contrazione economica del momento, la Lazio è una delle società che ha speso di più. Abbiamo comprato sei giocatori e forse faremo altri affari in entrata al più presto». Detto, fatto Vecino: triennale da 2 milioni, atteso alle visite e a Formello; a Ilic deve far posto Luis Alberto. Su Provedel va sciolto l'ultimo nodo: «Non dipende più da me, io sto aspettando», chiosa Lotito.

Che ha trovato l'accordo con lo Spezia a 2,5 milioni, ma ora pretende che l'entourage del portiere rinunci a buona parte della commissione da un milione di euro.

Lotito su Dybala alla Roma: «Noi non collezioniamo figurine Panini, vendiamo solide realtà»

DIFESA DA REGISTRARE

L'affare si farà, nonostante l'apparente intransigenza di Lotito. Perché Sarri vuole Provedel a ogni costo, sembra orientato a farne il primo. Maximiano ha bisogno di ambientarsi ed essere reimpostato. Ecco perché Maurizio, dopo Carnesecchi, avrebbe preferito Vicario, già pronto. È l'unico degli altri sei rinforzi (su Gila, Cancellieri e Marcos Antonio ha dato l'assenso) su cui però non è stato accontentato al 100%. Come sottolinea il patron: «Abbiamo speso tanto e allestito una squadra competitiva sulle indicazioni del tecnico». È anche più forte adesso, dunque, la responsabilità sulle spalle di Sarri per il prossimo anno. Per questo Mau si è infuriato per la brutta figura contro il Genoa (1-4) di mercoledì pomeriggio. Male la prima insieme della coppia dei sogni Casale-Romagnoli, ma è presto per un giudizio. A Grassau, dopo Auronzo, si lavora sui movimenti (assente Patric per l'iperestensione del ginocchio) allo sfinimento. Smettiamola di far passare il falso messaggio storico che, nel gioco di Sarri, la difesa è sempre un colabrodo. A Napoli si registrò la miglior retroguardia del campionato, nonostante la vocazione all'attacco: «Il motivo per cui scelsi la Juve di Maurizio. Peccato sia andato via dopo un anno», rivela de Ligt dopo lo sbarco al Bayern Monaco.

IL LEONE ASPETTA L'INTER

Alla Lazio c'è ancora un problema di codici e di pensiero unico, si soffre la pressione alta dell'avversario. Sarri vuole corsa e filtro a centrocampo, ha strigliato lo spogliatoio anche per un atteggiamento superficiale e presuntuoso, che aveva intravisto nei black out dello scorso campionato. Poi però lui stesso aveva avvertito tutti che, rifondando la squadra, si rischiava di ripetere un anno zero. I nuovi devono imparare, ma Maurizio li vuole devoti al suo credo. Non a caso ha tagliato chi talvolta ha remato contro, e ora spera di raggiungere Simone Inzaghi all'Inter al più presto: «Non c'è una questione Acerbi. È un ragazzo perbene, serio e affidabile assicura tuttavia Lotito e l'esclusione è soltanto tecnica, non per il contrasto con il tifo». Alla rivoluzione in campo pensa Maurizio, ai quadri dirigenziali ha già pensato il patron. A proposito: dopo il suo ingresso, Fabiani studia già nuove figure per il suo staff del prossimo anno. Tare dalla Germania continua a piazzare qualche esubero: Falbo al Monopoli, ma soprattutto ufficiale Jony allo Sporting Gijon in prestito. Così però non si racimola nessun tesoretto, così ogni sbaglio torna sempre indietro.

Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA