Il Milan non si ferma più: vince anche a Marassi contro la Sampdoria e torna a più 5 sull'Inter

Domenica 6 Dicembre 2020
Kessie

Cinque su cinque, anzi sette su sette se consideriamo anche la stagione 2019-2020.

Il  Milan, lontano da San Siro, è infallibile. Vittoria sofferta ma meritata contro una compatta Sampdoria. Le pesanti assenze non impediscono a Pioli di superare un nuovo ostacolo lungo il cammino della maturità. Risposta a tono ai successi di Inter e Juventus, nuovamente staccate di 5 e 6 lunghezze. Un rigore di Kessie e il raddoppio-flash (in campo da 34 secondi) di Castillejo lanciano i rossoneri. Ekdal rende meno amara la domenica di Ranieri, a secco di successi ormai dal 24 ottobre.

LA PARTITA Scelte obbligate per Pioli. Gabbia sostituisce Kjaer in difesa, Tonali è confermato sulla linea dei mediani anche in considerazione della defezione di Bennacer. Senza Ibrahimovic e Leao, il peso dell’attacco è tutto sulle spalle di Rebic: nel 4-2-3-1 i trequartisti sono Saelemaekers (a riposo contro il Celtic), Calhanoglu e Brahim Diaz. Gabbiadini torna a giocare dal primo minuto, al fianco di Quagliarella. Silva è preferito a Ekdal, Ferrari a Yoshida. A sorpresa Candreva e Jankto invertono le posizioni. 

Al 6’ il contatto Bereszynski-Hernandez scatena le proteste del Milan, immediatamente silenziate da Calvarese. “E’ un corpo a corpo”.  La Samp fatica molto a interrompere le fitte trame rossonere ma trae beneficio da una serie di angoli consecutivi: sul secondo di questi, da un “assembramento di uomini” in pochi metri sbuca Tonelli, il cui colpo di testa è sventato da uno spettacolare colpo di reni di Donnarumma. E’ una fiammata. Il Milan si rende subito pericoloso con un’azione veloce Gabbia-Calabria-Salemakers prima che Ferrari metta una pezza sul tiro di Rebic. L’attaccante croato potrebbe rifarsi al 20’ ma il suo tiro, debole e poco angolato, è facile preda di Audero. Un problema muscolare di Bereszynski obbliga Ranieri a riconfigurare il reparto arretrato. Entra Colley e va a occupare la zona di Ferrari, spostato a destra al posto del polacco.

Il fraseggio del Milan non produce effetto, la Samp è però troppo passiva e quando riparte, al 35’ con Gabbiadini, si fa prendere dalla frenesia di concludere. Pioli si morde le mani al 39’ quando, su lancio di Hernandez, il tocco di Rebic mette fuori causa Audero ma Tonelli, con l’aiuto del palo, riesce a evitare la capitolazione. Il vantaggio del Milan arriva nel momento meno atteso. Samp ancora in bambola su un lungo traversone che parte dai piedi di Tonali e sfiora la testa di Hernandez: l’ingenuo Jankto, braccio larghissimo, colpisce la palla con la mano. Sciocchezza imperdomnabile. Calvarese non ha dubbi, è rigore: Kessie, fino a quel momento in ombra, accende la luce con una trasformazione centrale.

Ranieri cambia mezzo centrocampo nell'intervallo: fuori Jankto e Silva, dentro Damsgaard ed Ekdal. Pioli non è soddisfatto della prova di Diaz e lo sostituisce con Hauge. Il norvegese ripaga subito la fiducia con un preciso suggerimento per Tonali: palo, alla sinistra di un Audero ormai battuto. Il Milan rischia grosso al 57’ quando sul tiro di Quagliarella la Samp lamenta un sospetto braccio di Gabbia: Calvarese lascia proseguire, poi mima l’indicazione ricevuta dal VAR. Il difensore tocca con il petto prima e con il braccio poi. Al 70’ gomito alto di Romagnoli su Damsgaard ma il fischietto di Teramo non batte ciglio. Pioli inserisce Castillejo e lo spagnolo, in 34 secondi, guadagna il centro dell’area correggendo in rete un cross di Rebic.

Partita finita? Tutt’altro. All’82’ Ekdal accorcia con una perfetta acrobazia. Donnarumma respinge ma quando la palla ha già varcato la linea. La sofferenza del Milan, negli ultimi minuti, è contenuta. In occasione dell’ultima azione, ancora lo stacco di Ekdal crea l’ultimo brivido. Questa volta la palla finisce fuori alla destra di Donnarumma, poi i tre fischi di Calvarese sanciscono la robusta leadership di Pioli.

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Ultimo aggiornamento: 23:26
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