Dybala, sprint per la Champions: è pronto a guidare la Roma a Lecce

Più che da Mourinho, il suo futuro dipende dal piano di crescita del club

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Stefano Carina
Dybala, sprint per la Champions: è pronto a guidare la Roma a Lecce

Ha riscoperto la gioia del futbol de potrero, inteso in Argentina come calcio di strada, ma intriso in realtà di qualità, imprevedibilità, tenacia, dell'arte della gambeta, di assist e giocate ad effetto. Non è ancora tempo di bilanci ma la scelta di approdare nella Capitale per Dybala è stata a dir poco felice. Paulo in poco tempo ha riconquistato tutto quello aveva perso nell'ultimo periodo alla Juventus: gioia di sentirsi importante, di giocare a calcio e divertirsi, la continuità d'impiego, la fiducia di un allenatore, la centralità in un progetto tecnico e di conseguenza la Selección e il trionfo in Qatar. Successo messo in dubbio soltanto da quel rigore maledetto calciato contro il Lecce, segnato ma costato settimane di rincorse contro il tempo e timori di venire escluso dalla kermesse mondiale.

Domani Dybala ritrova i giallorossi salentini, ai quali in carriera, oltre al gol dello scorso 9 ottobre, ha sempre segnato. Altre due partite nella stagione 2019-20 e altrettante reti nel 4-0 casalingo della Juve e nel pareggio esterno (1-1) al Via del Mare. Lo fa con lo stato d'animo diverso, di chi dopo 10 gol e 7 assist, è consapevole che uno degli obiettivi stagionali, tornare in Champions, è lì a portata di mano.

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L'altro, la Coppa Italia alla quale il sudamericano teneva moltissimo, è venuto meno. Paulo c'è rimasto malissimo. Non sarà un cannibale di vittorie come Mou ma nemmeno lui scherza: in carriera tra scudetti e coppe, è già arrivato a quota 13. Quattordici se si considera la Coppa delle nazioni europee-sudamericane, vinta lo scorso giugno per 3-0 sull'Italia.
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Quella trascorsa è stata una settimana finalmente tranquilla, nella quale ha potuto recuperare agevolmente dalla contusione lombare che aveva fatto ammutolire l'Olimpico sabato sera, funestata soltanto dal terremoto in Turchia. Paulo ha contattato in prima persona Demiral, rendendosi immediatamente disponibile con l'ex compagno di squadra nel regalare maglie che ora finiranno all'asta e i cui proventi andranno alle vittime del sisma. Un rapporto quello con lo spogliatoio che già a Torino lo vedeva aver un buon rapporto un po' con tutti. Anche a Roma il copione non è cambiato: Viña (prima della partenza per l'Inghilterra), Smalling, Abraham, Pellegrini e Matic (con il quale l'altra sera si è intrattenuto a cena) fanno da corollario ad un via vai di amici che arrivano direttamente dall'Argentina e vengono a trovarlo nella sua villa all'Infernetto. Oltre alla mamma del calciatore, che ha preso una casa nella zona dell'Eur insieme ai nipoti Dolores e Lautaro (figli del fratello maggiore di Paulo, Gustavo), i compagni storici di Laguna Larga non lo lasciano mai solo. E poi, ora, c'è anche il fotografo ecuadoregno, amico di Oriana, che gli fa da art director.

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Paulo ha trasferito il suo piccolo mondo a Roma, dove si trova bene. Nella villa ereditata da Diawara, ha due cani e allestito una palestra personale nella quale la parte del leone la recitano i suoi fisioterapisti personali, in contatto con Walter Martinelli, osteopata di riferimento dei giallorossi e della Nazionale azzurra, più il nutrizionista che lo segue passo dopo passo. Lo scopo è mantenere la forma ed evitare problematiche muscolari che lo hanno afflitto nelle passate stagioni. Anche perché ormai è chiaro: c'è una Roma con Dybala e un'altra senza. Lo sa Mourinho ma ne è consapevole anche Pinto che a fronte di un primo anno nel quale l'argentino sta guadagnando 5 milioni, sa bene che quest'estate inevitabilmente cambierà qualcosa. Se Paulo resta, la clausola che gli permette di liberarsi ad una somma intorno ai 20 milioni si trasformerà in un surplus netto sull'ingaggio che andrà ad aumentarne il fisso. La congiunzione, però, non è casuale. Perché al di là della felicità per la scelta di accettare Roma, c'è anche un aspetto professionale che per un 29enne del suo valore, rilanciato ora anche a livello europeo, non può passare in secondo piano. Il futuro, quindi, non è tanto legato a doppio filo con quello di Mourinho ma sulla base di una prospettiva di crescita che gli è stata prospettata al momento della firma dal club. Per questo motivo ascoltare Pinto parlare apertamente che tra «3-4 anni la Roma avrà più potere» non è passato inosservato. Senza girarci troppo intorno: Paulo questo tempo non lo ha. La Champions diventa così fondamentale. Per la Roma certamente. Forse per Mourinho, probabilmente per Dybala.
 

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 08:21
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