Lazio: rosa corta, infortuni e mal di pancia così la squadra senza certezze

Lunedì 17 Maggio 2021 di Alberto Abbate
Lazio: rosa corta, infortuni e mal di pancia così la squadra senza certezze

Scuse non accettate. All’indomani del derby, Francesco Acerbi prova a giustificarsi coi tifosi per la sua tremenda prestazione, condita addirittura dall’espulsione finale. E’ la terza in carriera, la seconda in biancoceleste come non succedeva dalla gara col Napoli del 20 gennaio 2019. Salterà domani il Torino, ma per lui sarebbe comunque finita la stagione. Oggi farà la risonanza al ginocchio incrociando le dita per la Nazionale. Ieri lo ha immortalato su Instagram con una vistosa fasciatura ed il tutore. Poco prima aveva però già scritto un post per spiegare: «Chiedo scusa ai miei compagni, al mister, ai tifosi e a me stesso. Ho giocato col male quasi tutta la partita. avrei dovuto chiedere il cambio, ma non ho voluto abbandonare la barca e ho provato a lottare fino alla fine». Messaggio boomerang dopo una così pesante debacle. Perché, fra social e web, i laziali ora non si soffermano più sul suo sacrificio ed il cuore, ma lo spingono ancora di più sul patibolo dopo la partitaccia su Dzeko insieme a Inzaghi che non ha provveduto alla sostituzione. Tutta la Lazio ora è sotto processo, non solo da parte del presidente. 
VETRINE
La resa è iniziata a Firenze e non piace alla gente. Figuriamoci in un derby, che doveva rappresentare l’ultimo significativo appuntamento stagionale da rispettare. Troppa presunzione e poi anche un nervosismo senza alcuna giustificazione. La bottiglietta lanciata da Marusic in panchina, un altro episodio eclatante. Era successo lo stesso a Muriqi nel turno infrasettimanale, che pure non si è riscattato sabato sera con la seconda decisiva chance. Concessa da Correa gentilmente, in teoria per un problema al polpaccio che nemmeno a gara in corso gli ha permesso di entrare. Ieri non si è allenato a Formello, così come Caicedo demotivato e sempre alle prese con la fascite plantare: in campo solo 8 giocatori di movimento ovvero Luiz Felipe, Patric, Akpa Akpro, Parolo, Cataldi, Escalante, Pereira e Fares. Quest’ultimo dovrà essere rilanciato per la prossima stagione, visto che a Lulic (infastidito per questo) non è arrivata (come a Parolo) nessuna chiamata per rinnovare. 
RIVOLUZIONE
La mancata chiarezza su alcune situazioni sta creando nello spogliatoio più di qualche mal di pancia e malumore.

Lo ha fatto capire anche Immobile fra le righe, molti hanno mollato anzitempo la causa biancoceleste. Adesso lo ha capito anche l’ambiente. Le ultime due gare serviranno per mettere in vetrina tanti pezzi da rivalorizzare o vendere. Strakosha, per esempio, tornato in panchina nel derby, ha già detto due settimane fa – tramite il suo agente Castagna - di non voler rinnovare. La Lazio deve dunque cederlo (in scadenza nel 2022) e sperare che il suo menisco non crei nessuna complicazione. Si lavora in Bundesliga e Premier, dove presto bisognerà parlare di Pereira di un possibile rinnovo del prestito col Manchester. Anche se è stato chiaro il giocatore: «La prossima stagione voglio giocare in modo costante». La voglia non basta però per diventare titolare, anche se è meglio delle scuse. 


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