Lazio, ecco gli incompatibili secondo Sarri

Mercoledì 12 Gennaio 2022 di Alberto Abbate
Lazio, ecco gli incompatibili secondo Sarri

Un’eco all’infinito. A due giorni di distanza rimbombano ancora le dure parole di Sarri dentro la Lazio.

Non hanno scosso solo la dirigenza, fanno tremare tutto lo spogliatoio. Qualcuno, alla luce di qualche rimprovero o semplicemente panchina di troppo, si sente nel mirino e non ha gradito questa parte dello sfogo: «Ci sono giocatori non adatti al nostro gioco». Già, perché a San Siro il tecnico non si riferiva solo a quelli da tempo fuori dal progetto. Per Lukaku e Adekanye (piazzati a Vicenza e Crotone) o Durmisi, Jony, Andre Anderson sarebbe un discorso fin troppo scontato. E lo stesso potrebbe dirsi anche per Muriqi (la moglie Edibe prega il Fenerbahce per il ritorno) e Vavro, che l’allenatore ha comunque provato a rilanciare invano ad Auronzo.

La vera questione riguarda alcuni big del vecchio 3-5-2 d’Inzaghi, che Sarri non è riuscito a convertire al suo credo. Il cruccio principale di Maurizio è non aver trovato l’equilibrio nel 4-3-3 né il feeling con Luis Alberto. All’inizio ci aveva litigato, poi lo ha rilanciato e infine riaccantonato sull’altare tattico. Davvero un peccato rinunciare al talento indiscusso dello spagnolo, al di là del suo carattere spigoloso, ma Sarri ha capito ormai che è diventato impossibile conciliarlo con la sua idea di nuova Lazio. Per questo spera di sacrificarlo già a gennaio per sbloccare l’indice di liquidità e prendere uno dei suoi ex fedelissimi, Mattias Vecino o Allan (in prestito dall’Everton), al suo posto a centrocampo. Da quest’estate non si trovano però offerte da almeno 30 milioni per il Mago e ora si è ancora più svalutato il suo cartellino. A Milano tergiversano, in Spagna Siviglia e Villarreal osservano. 

DINAMISMO E QUALITÀ

C’è bisogno di nuovo ossigeno anche lì in mezzo, si è capito. Leiva vede il campo col binocolo: è intelligente, ma da anni non è quello di un tempo e andrà a chiudere la carriera negli Stati Uniti (a scadenza) a giugno. Non sarebbe comunque stato il regista adatto. Sarri aveva chiesto Torreira in estate, poi ha rilanciato in casa Cataldi, che garantisce più corsa e geometrie in quel ruolo. Anche Akpa Akpro è finito pian piano nel dimenticatoio e Lotito lo cederebbe per non far ricadere i 12,7 milioni (da pagare alla Salernitana in 5 anni) a bilancio. Nella mediana di Sarri serve il dinamismo, ma - vedi Basic promosso – la qualità non è un optional di lusso. E nemmeno dietro. Avrebbe entrambe le caratteristiche, Lazzari, peccato non sia mai stato né diventato un terzino. Sarri gli preferisce Hysaj, per cui ha detto no all’Atletico nonostante anche l’albanese non stia dando il meglio. Dall’altra parte, in attesa di un terzino sinistro di ruolo (Emerson Palmieri è il sogno, piace Reinildo), Maurisic rimane il titolare indiscusso. Il “piccolo” Lazzari sarebbe perfetto per il Torino, ma anche nell’Atalanta di Gasperini, che ci ripensa nel caso in cui Hateboer dovesse dire addio subito. Magari nell’affare potrebbe rientrare il giovane Marco Carnesecchi, perché né Strakosha né Reina sono nei piani (per motivi diversi) di Sarri in porta per il futuro. Piace Sommer del Borussia, ma rimane in pole Kepa del Chelsea per il prossimo anno e subito dopo Vicario.
 

LA DIFESA HORROR

È stata scomoda sin dall’inizio la posizione di Acerbi al centro. Sarri sapeva che sarebbe stato difficile il passaggio dalla linea a tre a quella a quattro, ma non si aspettava certo i 39 gol subiti e così tanta difficoltà di apprendimento, specie da un veterano così rodato. Lui è l’esempio grande di chi, dopo 4 mesi, è rimasto un po’ “sordo” ai dettami impartiti da Maurizio: non resta mai alto, rincula sempre all’indietro, perde troppo tempo a liberarsi del pallone e poi finisce anarchico a vagare per il campo. Patric aveva seguito il tecnico, ma anche con l’Empoli sono emersi tutti i limiti del suo repertorio. Sarri non ha un Rugani, figuriamoci un Koulibaly da tirar fuori dal cilindro. Di conseguenza, la verità è che Acerbi – insieme a Luiz Felipe - è il più forte che offre il convento e peserà tantissimo la sua assenza almeno (tre gare) sino al 6 febbraio. Per quel giorno Sarri però spera di avere almeno il jolly Casale del Verona come rinforzo. Ha chiesto anche un vice-Immobile, piace Jonathan Burkardt, attaccante del Mainz, classe 2000, tedesco. Hudson-Odoi purtroppo è sfumato a giugno in prestito, come Loftus-Cheek al Chelsea si è rilanciato. Oltretutto a Formello c’è un solo slot per il posto da extra-comunitario ed è destinato a Kemenovic a gennaio. Sarri non lo vuole, lo ha detto di nuovo chiaro e tondo. Lotito però potrebbe venirgli incontro sull’”indesiderato”: il serbo potrebbe essere tesserato e poi girato per sei mesi in prestito. Se fosse verso l’estero, si aprirebbero nuovi spiragli di mercato. 
 


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