Lazio, Sarri: «Atalanta pericolosa, ma noi dovremo essere maturi. Immobile? Non è detto che torni nel 2023»

Le parole dell'allenatore toscano in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Bergamo nell'undicesima giornata di Serie A

Sabato 22 Ottobre 2022 di Valerio Marcangeli
Lazio, Sarri: «Atalanta pericolosa, ma noi dovremo essere maturi. Immobile? Non è detto che torni nel 2023»

Tempo di tornare a presentare un match per Sarri. In vista di Atalanta-Lazio il tecnico biancoceleste a Formello in conferenza stampa non nasconde le difficoltà della sfida: «Le squadre del Gasp quando si possono allenare una settimana intera sono pericolose. Noi però dovremo essere maturi». Sarà necessaria una reazione al pesante forfait di Immobile, che intanto prova il miracolo: «Si è messo a disposizione per rientrare prima del previsto, vedremo».

Ecco come si è espresso il tecnico.

Lo scorso anno eravate a 17 gol subiti, ora a 5: com'è cambiata la difesa?

«Le statistiche hanno senso nel lungo. In 10 partite possono dipendere da mille fattori. Ci farebbe comodo continuare così. Si vedrà con tante altre partite come riprova»

Domani sarà una partita fondamentale per la stagione?

«Ci può condizionare lo sviluppo della stagione, che sia determinante a otto mesi dalla fine mi sembra eccessivo. Lasciando l'aspetto materiale, a livello mentale ci può dare e togliere».

Quanto pesa l'assenza di Immobile?

«L'assenza di giocatori che hanno certi numeri sono pesanti. Se il PSG non avesse Mbappé sarebbe un po' preoccupato, come il Barcellona senza Lewandowski. Il rischio di perdere un po' di potenziale c'è, noi l'anno scorso nel finale siamo riusciti lo stesso a fare bene. Dobbiamo dare il 100%. Noi uno con caratteristiche simili non lo abbiamo, dobbiamo andare su caratteristiche diverse. L'anno scorso ci hanno provato Pedro e Felipe, ora anche Cancellieri viste le tante partite».

Cambierebbe qualcosa nella gestione di Immobile nelle scorse settimane?

«Ci sono tre giocatori che hanno giocato più di lui. Se fossi sicuro che si sarebbe fatto male l'avrei tenuto fuori. A livello muscolare non aveva dato segnale, altri hanno più minutaggio. Qualcuno ha giocato di più anche con la Nazionale, dovrebbero farsi male in tanti. Lewa l'ho sempre visto in campo col Barça, puoi avere la rosa che vuoi, ma alcuni giocano sempre lo stesso. Inutile farsi troppe masturbazioni mentali, c'è da tirare fuori il massimo»

La Lazio ha il secondo attacco e la migliore difesa della Serie A: è soddisfatto?

«Il mio obiettivo è l'utopia: mi serve come sottofondo che mi chiede sempre miglioramenti. Se penso che abbiamo tirato il 100%, domani mattina faccio le valigie e vado a casa».

L'Atalanta giocherà uomo contro uomo. La Lazio spesso è andata in difficoltà in queste gare...

«Ormai giocano tutti uomo contro uomo, dovremmo essere ultimi in classifica se fosse così. Senza Ciro le nostre caratteristiche diventano ancora più di palleggio e attacco alla profondità. Uomo contro uomo se si mette la palla lunga se ne prendono poche: dobbiamo migliorare nell'espressione del nostro gioco avendo il coraggio di uscire puliti. Ora vanno quasi tutte uomo contro uomo, anche la Cremonese e lo Spezia hanno fatto questo. Non siamo andati in difficoltà lì, se si alza il livello si va più in affanno. L'Atalanta è una squadra forte, ha qualità, quando ha palla tra i piedi gioca un calcio raffinato, è pericolosa per questo. Ora fanno qualcosa di diverso perché hanno altri attaccanti, ma ha una pericolosità unica. Le squadre di Gasperini se si allenano tutta la settimana sono un problema grosso».

Chi sarà il rigorista senza Ciro?

«Il primo è chi se la sente. Tante gerarchie non le voglio fare, puoi dare la responsabilità a uno che non se la sente ma non ha il coraggio di dirlo. Si fanno 3-4 nomi, poi va chi se la sente. Immobile è un animale da gol, quindi è giusto che quando c'è li tira lui».

Ha pensato ad altre opzioni in attacco? E cosa la convince di più nella crescita della squadra?

«Mi sta piacendo che la squadra dimostra di essere maggiormente in grado di affrontare e superare le difficoltà. L'anno scorso con l'Udinese avremmo perso. Tra due mesi però dovremo fare queste stesse partite. Se mi stai chiedendo di Milinkovic in attacco ti rispondo sì, ma il rischio di fare il doppio danno è grosso».

Perché più Felipe che Pedro al centro?

«Felipe ha una soluzione in più: a Pedro di andare in profondità non glielo puoi chiedere. Viene sempre incontro e la vuole tra i piedi. Con un'aggressività così alta è pericoloso, Felipe alterna anche i movimenti negli spazi, con squadre così uomo contro uomo penso sia una soluzione in più».

Su Cancellieri...

«Se li vedo tutti sullo stesso livello di efficacia scelgo per gli avversari. Se in una settimana uno mi sembra più in condizione scelgo quello. Cancellieri ha delle qualità, sta migliorando molto spalle alla porta di sponda, senza incaponirsi. Negli spazi ha una gamba interessante ma gli manca un po' l'attacco della porta e dell'area. Gli manca il gol nella mente, in alcune cose però è migliorato molto». 

Su Romero...

«Lui è più simile a Pedro, rapidissimo ma non velocissimo. Velocissimo negli spazi stretti, ma non attacca gli spazi. Lo vedo più simile a Pedro che non a Felipe».

L'Atalanta è da scudetto?

«Se le squadre di Gasp si allenano con continuità diventano dei rulli compressori. Il parco attaccanti degli attaccanti ce l'hanno in pochi. Zapata fuori, eppure hanno Malinovski fuori. Poi Lookman è di livello, ha una super gamba. Muriel ha una qualità enorme. Viene definita aggressiva come squadra, ma ripeto, ha anche tanta qualità».

Il forfait di Immobile ha una chiave psicologica?

«In primis vediamo se mancherà per sette partite. Se la squadra va in difficoltà mentalmente non è matura, il Milan sono sei mesi che fa a meno di Ibrahimovic. Sennò si va sempre a rincorrere alibi. Se è matura si gioca anche senza Immobile, perdere per immaturità non mi piacerebbe».

Spera di recuperare Immobile prima?

«Stiamo facendo ogni tentativo, il ragazzo l'ho visto tosto a volere accorciare i tempi. Si può fare e non c'è margine di rischio, ho visto il piano terapeutico, è bello tosto, è di uno che si è messo a disposizione per recuperare un po' prima».


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