Lotito non rilancia, il futuro nelle mani di Inzaghi: atto d'amore per la Lazio o divorzio

Martedì 25 Maggio 2021 di Alberto Abbate
Lotito non rilancia, il futuro nelle mani di Inzaghi: atto d'amore per la Lazio o divorzio

Lo strappo è profondo e, a primo impatto, sembra quasi impossibile ricucirlo.

Eppure Lotito è pronto ancora a mettere Inzaghi con un’altra offerta con le spalle al muro. Forse però con una provocazione al ribasso. Il presidente è ferito perché, come ammesso pubblicamente dallo stesso tecnico lo scorso 7 febbraio, gli aveva presentato il rinnovo. Non è vero che Simone ha aspettato 16 mesi per averlo, semplicemente voleva discuterlo e non firmarlo senza aver ottenuto un ulteriore riconoscimento economico. Da allora è calato il silenzio perché Lotito s’aspettava di ricevere così com’era il contratto nero su bianco, dopo l’amore eterno sbandierato. Invece pure a Inzaghi lo stallo sembrava far comodo. Con la seconda qualificazione in Champions si sarebbe potuto risiedere con tutt’altro credito al tavolo e ottenere di più anche per il suo staff tecnico. Invece a Firenze è calato il sipario, gli interessi delle corteggiatrici (Napoli, Tottenham) sono andati sfumando, la Juve non lo ha mai chiamato, ma sopratutto nemmeno la Lazio. Simone è diventato ansioso, ha capito che pure l’ex amico Tare stava facendo da mesi un gioco per boicottarlo per salvare il suo operato. E allora anche verso il ds domenica sera sono arrivate le frecciate sul mercato. Subito dopo lo sfogo vulcanico, dopo aver parlato col fratello Pippo e aver ricevuto la notizia che – tramite l’agente Mendes - Gattuso era stato più volte sentito. Tare inizialmente ne era all’oscuro, ma ora tira addirittura la volata a Ringhio, mentre Lotito mantiene il massimo riserbo: «A Inzaghi ho dato un appuntamento, lo sapeva e non m’interessa quello che ha detto nel post-Sassuolo. Oltretutto io non ho contattato nessun altro e nessuno ha parlato di ciclo finito». Fra le righe e mezze verità va decifrato il futuro. 

INCONTRO AL RIBASSO
Nessuno sarà cacciato, non è il modus operandi di Lotito. Che pure già dall’estate scorsa non era più convinto d’Inzaghi per come aveva bruciato nel post-Covid la corsa Scudetto. Titubanze e irritazioni sono proseguite per tutto l’anno, nonostante l’accesso agli ottavi di Championsì. In questi mesi è finito pure Tare sotto processo, ma lui ha scaricato su Simone le colpe per il mercato spesso (non presenze alla mano) inutilizzato. Lotito ora si trova a un bivio, domani presenterà una proposta biennale da 2,3 milioni a stagione (praticamente la stessa di quanto guadagna sino a giugno) a Villa San Sebastiano. La scusa sarà quella dei minor introiti dell’Europa League, Inzaghi dovrà decidere se accettare o dire addio. Può sembrare comunque una mossa per accompagnarlo all’uscio, ma occhio ai colpi ad effetto. 

DS E DT IN BILICO
Non ci sta a far passare da martire Inzaghi, Lotito. Anche perché pure a Tare non perdona il fallimento. Non a caso, vuole provocarlo togliendogli la Primavera e inserendo Bianchessi al suo posto: questo sta addirittura inducendo il ds, dopo 12 anni, a seri pensieri d’addio. Anche se è convinto che Gattuso riuscirebbe a valorizzare il suo ultimo mercato l’anno prossimo: in caso di congedo a Simone, Rino rimane in pole position, ma Lotito ha nuovi dubbi dopo il fallimento Champions a Napoli all’ultimo secondo. Anche l’ex Mihajlovic spera, Sarri costa troppo. Chissà se resterà nell’area tecnica pure Peruzzi, dopo gli screzi sul caso Luis Alberto, non più convinto al 100% di proseguire con Lotito anche il prossimo anno. Rivoluzione o bluff a Formello. 
 

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 10:01
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