Sarri, sirene dalla Premier League: Tottenham, West Ham ed Everton lo corteggiano

Il tecnico è legato sino al 2025 alla Lazio ma ha chiesto nuove garanzie a Lotito. E in Spagna piace all'Atletico

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Alberto Abbate
Sarri, sirene dalla Premier League: Tottenham, West Ham ed Everton lo corteggiano

Occhio Lazio, vogliono soffiarti Maurizio. Si riaccendono le sirene dalla Premier, all'improvviso: Tottenham, West Ham ed Everton corteggiano Sarri, ci pensano per giugno. Conte è al passo d'addio, su Paratici c'è l'ombra inquietante dell'inibizione di due anni e mezzo, gli Spurs si stanno guardando intorno e sono sempre attratti dagli allenatori del nostro campionato. In Inghilterra oltretutto Sarri ha lasciato un bel ricordo, con l'Europa League vinta con il Chelsea, e non solo. Ecco perché anche altri club, propensi a cambiare panchina a fine anno, stanno sondando il terreno con l'entourage del tecnico. Ci sarebbero estimatori pure in Liga, un'idea per il dopo-Simeone sarebbe balzata persino all'Atletico. Sarri sa benissimo di avere imminenti offerte sul tavolo, ma nella capitale sta benissimo, si diverte e vuole dare priorità alla Lazio.

A maggio scorso ha firmato un rinnovo triennale, sino al 2025, è convinto e non ha intenzione di tornare indietro. Ha sposato un progetto e vuole portarlo a compimento, ma restano troppi ostacoli che Lotito non ha ancora eliminato. Ieri c'è stato un nuovo breve confronto a Formello, dopo quello di giovedì nella pancia dell'Olimpico. Palla al patron.


IL PROGETTO ORIGINARIO
Il piano originario di un Sarri alla Sir Alex Ferguson non ha ancora preso corpo. Lotito in estate ha seguito il tecnico quasi in ogni scelta di mercato: Provedel, Romagnoli, Casale e Vecino. Maurizio si era fatto consigliare da De Zerbi su Marcos Antonio. Aveva avallato Cancellieri come buon prospetto, ma non sapeva quanto sarebbe costato: era un acquisto propedeutico allo sbarco del pallino Ilic, ora a un passo da Olimpique o Torino. Aveva detto sì a Maximiano per sfinimento, dopo i no a Kepa, Carnesecchi infortunato, e infine Vicario. Quasi trenta milioni che ora pesano sul bilancio e sull'indice di liquidità a gennaio. Servirebbe la terza immissione di 5 milioni dalle tasche di Lotito per azzerarlo e prendere almeno Luca Pellegrini (era Parisi il preferito) e Federico Bonazzoli (Rafa Silva il sogno) in prestito. Vedremo, ma non è nemmeno questo il punto: Sarri è disposto a non avere nessuno adesso sul mercato pur di ricevere invece altre garanzie definitive per giugno.

IL CONFRONTO DI IERI
C'è un patto stretto fra Sarri, il suo staff e tutto il gruppo. La Lazio farà di tutto per centrare la Champions, specie adesso che la Juve è finita all'inferno. Maurizio non ha però gradito di essere stato messo con le spalle al muro sul quarto posto: «La società, nella figura del presidente, non ha fissato obiettivi precisi, mi ha sempre chiesto di dare tutto quello che potevamo». Sarri è convinto di aver valorizzato al massimo l'organico, ha rivalutato in casa Patric e Cataldi, trasformato Felipe in falso nueve, Lazzari in terzino e Zaccagni nel miglior esterno italiano. Ha riabilitato Luis Alberto senza pregiudizio e ha persino lanciato Luka Romero, spingendolo al rinnovo. La frecciata di Tare a Reggio Emilia supportata da Lotito lo ha ferito. Dopo giovedì, ieri Sarri e il presidente hanno avuto un nuovo colloquio a Formello. Maurizio lo adora, è pronto a venirgli ancora incontro su ogni esigenza di bilancio, oggi alle 14 in conferenza non dirà nulla sull'argomento, ma fra sei mesi lo attende al varco. Con Tare è quasi impossibile ricucire il rapporto e coesistere alla Lazio: Maurizio non vuole più intralci e totale voce in capitolo sul suo percorso.Dipende dall'organigramma societario il futuro, Sarri vuole costruire una grande Lazio con Lotito. Se non ci sarà questa comunione d'intenti, non conta il contratto. Anche perché non c'è nessuna penale per liberarsi per l'estero.
 

Ultimo aggiornamento: 17:05
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