Lazio-Juve, un big match ad alta qualità

Venerdì 19 Novembre 2021 di Alberto Abbate
Lazio-Juve, un big match ad alta qualità

Tutta la fantasia davanti, deja-vu Sarri.

Può essere una svolta come ai tempi del Napoli. Nel 2016, Maurizio trovò fortuna con Mertens al posto dell'infortunato Milik. Rispolvera l'antica mossa alla Lazio, dopo 5 anni. Nell'emergenza, l'obiettivo è non dare punti di riferimento agli avversari con tre scugnizzi tecnici e brevilinei. Sarà un incubo per Allegri ritrovarsi contro soprattutto Pedro, l'ammazza grandi. Il 6 maggio 2015, col Barcellona gli bastarono appena tre minuti. Finale di Champions contro la Juve a Berlino, lo spagnolo subentra in pieno recupero e regala subito l'assist a Neymar, che trafigge in diagonale Buffon: 3-1, infranto ogni sogno bianconero e del tecnico juventino di alzare di nuovo quella maledetta coppa al cielo. Quel giorno Pedro sostituì Suarez come falso nueve, esattamente il ruolo che tornerà a ricoprire domani pomeriggio. Sarri non aveva nessun dubbio sul suo recupero, la botta alla caviglia rimediata mercoledì da Radu non poteva davvero fermarlo. Così ieri, rieccolo subito in campo, in allenamento. Pedro c'è e avrà l'arduo compito di non far rimpiangere Immobile al centro dell'attacco. Sembra quasi una mission impossible, a vedere certi numeri inquietanti della Lazio: non si vince addirittura da 32 mesi senza Ciro, la bellezza di quasi due campionati e mezzo in cui sono arrivate addirittura quattro sconfitte e un pareggio. Per ritrovare un successo con Immobile out (in quel caso squalificato) bisogna tornare al 17 marzo 2019 quando, contro il Parma, finì 4-1: Luis Alberto è l'unico marcatore reduce di quel tabellino, Marusic è positivo e in attesa del risultato del tampone effettuato ieri in Montenegro.

TABÙ
Ecco perché Sarri non avrebbe mai voluto rinunciare a Immobile e lo ha spronato a una corsa contro il tempo. Niente da fare, lo stiramento di primo grado al polpaccio non è ancora rientrato. Ciro è stato fermato, non verrà rischiato, ma chiede di poter andare in panchina, a supporto dei compagni, senza essere impiegato. Si era pentito di non essere partito per Bologna dove, in sua assenza, era arrivato un clamoroso ko. Pedro ne sente ancora il peso per una palla persa a centrocampo, ma stavolta è pronto a mettersi davvero sulle spalle tutta Lazio. Al Dall'Ara c'era Muriqi davanti, l'ex giallorosso aveva agito sull'esterno. Con la Juve Sarri non ripeterà lo stesso sbaglio e anche ieri ha confermato il suo orientamento: Zaccagni, Pedro, Felipe Anderson. Avanti col tridente leggero, anzi leggerissimo. Solo con la maggior qualità si può davvero sopperire all'assenza di Ciro.


ESTERNI
È un esperimento anche per il futuro e per la Lokomotiv. Sarri chiede a tutti i suoi esterni di scambiarsi. Dunque, non sorprendetevi se a un certo punto ritroverete Felipe Anderson centravanti. Il brasiliano in questa sosta ha finalmente rifiatato (è il più utilizzato) dopo 1309' e vuole infrangere il suo tabù contro i bianconeri: in 11 gare non ha mai vinto né segnato né trovato un misero assist. Zaccagni deve invece dimostrare di essersi messo definitivamente alle spalle i continui acciacchi: ha saltato più gare (7) in biancoceleste di quelle col Verona (6) in due anni. I tifosi sperano finalmente di poter ammirare i suoi dribbling, ma confidano anche nei piedi fatati di Milinkovic, che regalò con un assist la Supercoppa contro la Juve - ironia del destino - allenata da Sarri. Sarà quasi sold out l'Olimpico domani, quasi 45mila biglietti venduti. E questo sta portando Lotito a ritardare ancora gli abbonamenti. C'è il rischio che la campagna non parta mai, visto che la Lazio teme che l'aumento dei contagi da Covid possa riportare a una capienza del 50% negli stadi.


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