Lazio, Inzaghi e quel debole per i soliti noti. I nuovi convincono solo a parole

Lunedì 1 Marzo 2021 di Emiliano Bernardini
Lazio, Inzaghi e quel debole per i soliti noti. I nuovi convincono solo a parole

Sempre i soliti noti. Ci risiamo. Inzaghi è finito nuovamente nel collo dell’imbuto nel momento clou della stagione. Non è la prima volta che succede. E così a marzo la Lazio si ritrova con i suoi giocatori più rappresentativi a corto di energie fisiche e mentali. Vuoi perché si trascinano qualche infortunio, vuoi perché portare il peso sulle spalle tutta la stagione non è semplice. Il tecnico biancoceleste aveva iniziato la stagione facendo diverse rotazioni, poi però è tornato a puntare sui suoi fedelissimi. Mercato bocciato o è lui che ha poca fiducia nei nuovi? Su questo punto non si è mai espresso direttamente ma le sue mosse in campo fanno capire molto. La verità è nel mezzo. Ma proprio per questo ogni volta ci si ritrova nel solito pantano. E non erano necessarie nemmeno le ultime due sconfitte a far capire che qualcuno ha bisogno di tirare il fiato. I segnali erano già visibili. La partita contro il Bologna ha solo esasperato il concetto. Tanto che lo stesso capitan Lulic lo ha ammesso candidamente a fine gara: «Qualche domanda dobbiamo farcela. Ogni tanto i big potrebbero riposare». 
ATTACCO
Il primo ad averne bisogno è proprio Immobile. No, il rigore sbagliato non c’entra assolutamente nulla. Ciro da mesi si trascina un fastidio al tendine che lo costringe a giocare stringendo i denti. Delle 33 partite disputate dalla Lazio, l’attaccante ne ha saltate appena 5. Due in campionato, due in Champions e una in coppa Italia. Colpa di un cartellino rosse e del maledetto gene N che non faceva negativizzare i suoi tamponi. Immobile giocherebbe anche senza una gamba, ma è pur vero che Simone non si fida delle alternative. Fatto sta che Ciro non segna da quattro partite e i biancocelesti hanno rimediato tre sconfitte e una vittoria segnando in totale tre gol (uno all’Inter, uno alla Samp e uno al Bayern). Se Ciro non brilla, Correa è spento. Appena cinque gol in tutta la stagione. L’argentino tra un guaio ad un polpaccio e problemi vari non riesce a decollare. Inzaghi però punta sempre su di loro. Caicedo è sparito all’improvviso (la fascite plantare lo sta anche limitando) e Muriqi ha ancora bisogno di tempo. Forse anche qualche minuto in più in campo. Appena 674 quelli giocati a fronte dei 2194 di Immobile. Alla fine la Lazio si ritrova il settimo attacco del campionato con 17 centri in meno rispetto alla passata stagione.
CENTROCAMPO
Dal reparto avanzato al centrocampo il discorso non cambia. Leiva, Milinkovic e Luis Alberto giocano sempre e comunque. Il brasiliano ha saltato 10 gare per via di un infortunio muscolare e della positività al Covid. Il problema è che a 34 anni comincia ad accusare le tre partite a certi livelli. Escalante tra un guaio al polpaccio e vicissitudine varie si è ambientato tardi e comunque Inzaghi ci punta poco. Appena 500 minuti in campionato. Anche Cataldi è finito dietro nelle gerarchie e così Leiva non ha alternative. Che dire di Milinkovic e Luis Alberto? D’accordo due giocatori così è quasi impossibile sostituirli ma non provarci nemmeno è delittuoso. Il serbo ha collezionato più minuti di Immobile: 2450. In campionato ha saltato tre gara, una sola per “scelta tecnica”. Discorso simile per lo spagnolo. Lui è stato addirittura rimesso in piedi a tempo di record (una settimana) dopo l’operazione all’appendicite. Pur di non rinunciarci Inzaghi è andato contro il volere del presidente Lotito e del ds Tare quando il Mago si lasciò andare a frasi poco carine sui social. In panchina Simone ha Akpa Akpro, che ha caratteristiche diverse, ma è anche l’unico che ha convinto. Pereira, arrivato in prestito dallo United, è un mistero. Il tecnico non lo vede in nessun ruolo. E c’è chi sussurra che dietro ci sia anche un minutaggio sopra il quale il riscatto diventerebbe obbligatorio. Mistero. 
ACERBI RECORD
Il vuoto più grande è in difesa dove Acerbi tira la carretta da due anni.

In questa stagione ne ha saltate 3 in totale (tutte in campionato), 2638 minuti giocati da centrale o da terzino sinistro. Hoedt e Musacchio le alternative arrivate dal mercato. A conti fatti l’unico nuovo promosso a titolare è Reina. Ha impiegato appena 4 partite. Come dice Lulic a questo punto: «Qualche domanda dobbiamo farcela».


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