A Sarri difficilmente la si fa. Non sono molti, in assoluto, gli allenatori che ad alti livelli vantino un bilancio positivo contro di lui. Tutta gente per niente scarsa: Pep Guardiola, Rudi Garcia, Roberto Mancini, Rino Gattuso. In questa serie A, solo Max Allegri, nettamente (7 vittorie a 3), e Luciano Spalletti, di poco (2-1). Tutti gli altri, perdono più spesso di quanto vincano. Compreso Simone Inzaghi, il quale a lungo avrebbe preferito una seduta intensiva dal dentista piuttosto che incontrare Sarri, suo avversario in Lazio-Inter. Di sicuro nei loro incroci, sette, con 4 vittorie a 2 per l’attuale tecnico laziale, si è segnato con entusiasmo: 26 gol, magari anche sabato ci divertiremo.
In principio
All’inizio Inzaghi soffriva di brutto, strategicamente e tecnicamente. Subiva l’iniziativa e perdeva spesso, a volte in modo schiacciante. Nonostante il fatto che nel suo staff ci fossero, e ci sono tuttora, due assistenti di formazione sarriana: lo stratega della difesa di Inzaghi, Massimiliano Farris, è stato giocatore di Sarri ai tempi della Sangiovannese; quello dell’attacco, Mario Cecchi, allenava le giovanili e la Primavera dell’Empoli quando la prima squadra era guidata da Mau. Ma col pressing alto, e muovendo velocemente i suoi centrocampisti alle spalle di Milinkovic, Luis Alberto e Leiva, all’epoca avversari, Sarri prevaleva sempre. Nei confronti tra Napoli e Lazio, tra il 2016 e il 2018, la supremazia fu netta. Era il Napoli che arrivava secondo e la Lazio che arrivava quinta, eppure dopo un primo 1-1 al San Paolo, ci furono tre vittorie chiare dei sarriani: 3-0, 4-1 e 4-1, delle bambole mica male. Era il Napoli migliore e più compiuto del Comandante, che in quelle partite schierava sempre Allan-Jorginho-Hamsik a metà campo e Callejon-Mertens-Insigne in attacco; la Lazio subiva le trame e i tagli alle spalle, il possesso palla del Napoli tra il 57 e il 66%, i risultati larghi, inequivocabili. Inzaghi guardava Sarri da sotto in su, anche nella qualità degli interpreti, che conta sempre parecchio.
La rivincita
Poi le cose si sono ribaltate di colpo.
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