Lazio-Inter, I 50mila dell’Olimpico spingono la squadra di Sarri. E la sfida promette spettacolo

I singoli possono fare la differenza, con una sgommata o un guizzo improvviso. Ma Sarri invoca lo spirito di quel gruppo che, martedì a cena, ha stretto un patto Champions

Venerdì 26 Agosto 2022 di Alberto Abbate
Lazio-Inter, I 50mila dell’Olimpico spingono la squadra di Sarri. E la sfida promette spettacolo

Piedi per terra, testa sulla Lu-La.

Sarri vuole rendere amaro anche stavolta il ritorno di Inzaghi a casa. Simoncino si accontenti pure di baci e cori lanciati dalla Curva, l'Olimpico stracolmo sarà devoto alla Lazio per un'altra impresa: oltre ventottomila biglietti venduti, raggiunta quota 50mila spettatori, questa sì che è una serata da urla. Oscurare la Lu-La è la missione promessa dall'ultima stella biancoceleste, esperta di derby della Madunina. Alessio Romagnoli, nuovo leader di una difesa ritrovata (1 gol subito, su rigore, in due gare), ha già segnato all'Inter (15 aprile 2017), da capitano del Milan, in rimonta.

Come la Lazio ha ribaltato i nerazzurri - in vantaggio con il rigore dell'Ei fu Perisic - nel 3-1 dell'ultima gara d'andata. Stesso carattere, stesso Dna, emersi già nella prima giornata contro il Bologna. Stavolta però sarebbe meglio evitare l'avvio col gap. Sarri chiede una partenza rabbiosa, anche per vendicare la pantomima di Di Marco per terra. Nel finale scene da Far West e caccia a Felipe Anderson, tutt'ora annichilito da quella baraonda. Sarà per questo che Sarri medita di farlo ripartire dalla panchina. C'è bisogno di grinta a tutta fascia: Zaccagni nell'ultimo allenamento l'ha mostrata, Pedro ha mentalità e cattiveria. Il ballottaggio a tre comunque resta.

GIOCO DI SQUADRA

I singoli possono fare la differenza, con una sgommata o un guizzo improvviso. Ma Sarri invoca lo spirito di quel gruppo che, martedì a cena, ha stretto un patto Champions e si è ripromesso di battere l'Inter a ogni costo. Il discorso di Immobile, a segno cinque volte (l'anno scorso contro i nerazzurri sia all'andata che al ritorno), fa ancora eco nelle pareti dello spogliatoio. La Lazio si affida soprattutto a Ciro, ma anche a Milinkovic, sentenza assoluta dell'incontro. Chissà se Inzaghi proverà ad arginarlo con Gagliardini come ha sempre fatto oppure oserà davvero Çalhanolu lì in mezzo. Sarri bada al sodo: su Barella c'è Basic in rampa di rilancio. L'ultima volta il croato (adesso in vantaggio sull'ex Vecino) fu una spina nel fianco con la sua aggressività e il dinamismo. Nel secondo tempo l'ingresso di Luis Alberto altrettanto decisivo, insieme allo sprint di Lazzari sul fondo. Stasera sarà impossibile rinunciare all'ex Spal dal primo minuto. Dall'altro lato ci penserà Marusic a contenere le scorribande di Dumfries nell'uno contro uno.

SPIRAGLI IN MEZZO

Nessun integralismo sul gioco, ora contano solo i punti e il risultato. Sarri ha elaborato con il suo staff tutta una serie di accorgimenti tattici per beffare l'Inter quando si aprirà a centrocampo. Ieri Cataldi faceva le prove sui movimenti con Marcos Antonio: aggredendo Brozovic alto, sarà fondamentale sfruttare le voragini che si apriranno alle sue spalle per puntare Skriniar e De Vrij a campo aperto. Studio video approfondito, anche nell'ultima riunione tecnica in ritiro. Fra la teoria e la pratica però c'è poi sempre un abisso. Dunque, ben venga il Fato, quindi la cabala sul taccuino. E allora Sarri saprà di non aver mai perso due incontri di seguito contro l'Inter in campionato. E, contro l'ex Inzaghi, il bilancio è ancora più positivo: in otto incontri, cinque successi e un pareggio. La storia di tre precedenti racconta pure che Lazio-Inter alla terza giornata di campionato finisce sempre con l'X-factor. A Formello non firmano in anticipo. I biancocelesti aspetteranno i nerazzurri, ma occhio al contropiede, da tempo riconsiderato. Provedel è bravo coi piedi e nel lancio: superata la Lu-La, la Lazio può volare ancora più in alto.


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