Mancio, gol, bandiere e clacson: il Paese con la Nazionale rivive le "Notti magiche"

Domenica 13 Giugno 2021 di Alessandro Angeloni
Mancio, gol, bandiere e clacson: il Paese con la Nazionale rivive le "Notti magiche"

 Sarà banale, ma davvero c’è qualcosa di magico in queste notti azzurre. E non ce ne siamo accorti l’altra sera, la sensazione arriva da lontano, da quando Roberto Mancini si è preso onori e oneri (vista l’eredità che riceveva) di rivitalizzare un paese che si nutre di calcio. Diciamo che il sospetto di ritorno alla Grande Bellezza era fondato e non a caso davanti alla tv (Rai), per la sfida contro la Turchia c’erano quasi 13 milioni gli spettatori, 12 milioni e 749 mila per la precisione (con il 50,7% di share). Magica è la notte: all’Olimpico, riaperto al pubblico, davanti ai maxischermi, pieni di passione senza assembramenti; nelle case degli italiani, con frittatone e birre ghiacciate; nelle strade, dove si sono ascoltati i primi caroselli. Magica è l’atmosfera che vive il Paese, magica vuole essere la Nazionale, vincendo l’Europeo. Ma è presto. Mancini ha dato uno stile, il suo stile. Ha portato gioventù, freschezza e ha consolidato il valore dell’esperienza, della saggezza, presente in alcuni elementi, noti per vecchie battaglie azzurre. Un esempio in un senso, Chiellini (con i suoi 36 anni e 301 giorni è diventato il giocatore di movimento più anziano in una partita tra Europei e Mondiali con la maglia dell’Italia), e un esempio in un altro, Donnarumma (a 22 anni e 106 giorni è il più giovane portiere dell’Italia a partecipare a una competizione internazionale). La passione e l’attaccamento si era vista anche nella Nazionale di Conte, che in Francia nel 2012 aveva spaventato la Germania dopo aver eliminato la Spagna. Oggi, questa squadra, ha più qualità di quella, più calciatori alternativi, vedi Di Lorenzo che ha sostituito Florenzi (infortunato, forse salta anche la Svizzera, mentre Verratti ha giocato ieri 20’ nell’amichevole contro il Pescara Primavera), vedi Berardi, esploso davanti all’intoccabile Chiesa e vedi anche Locatelli, che sta tenendo botta come vice Verratti. 
IL CONDOTTIERO 
Mancini è il condottiero, non sbaglia scelte, coinvolge tutti e vince, il che non è poco. Sono 9 i successi consecutivi, che vanno ad allungare la serie di risultati utili, ora 28, a -2 da Vittorio Pozzo che si era fermato a 30. Traducendo: se il Mancio non perderà le prossime due sfide del girone, e supererà gli ottavi, sarà il ct numero uno. Perché questa squadra deve far finta di non crederci? Infatti ci crede eccome, ma il difficile viene ora. Perché abbiamo vissuto qualche bella Nazionale, che poi non ha vinto: vedi Germania ‘88 o Italia ‘90, in entrambi casi c’era Mancini, giocatore non protagonista. Ora è allenatore dominante. Il manager, la faccia dell’Italia. E’ bello, specchiato, chic. Magnetico. Non punta sui blocchi ma gioca con le scommesse, sempre sotto la stella cometa dell’inseguimento della qualità. 
SOCIALIZZANDO
Il gruppo è coinvolto a pieno.

Anche Raspadori, ultimo arrivato, si sente come una molla, che sta per scattare verso l’occasione della vita. I ragazzi sentono la pressione ma si godono l’amore della gente, tornata da appassionarsi all’azzurro. Cercano il consenso, oggi attraverso i social, una chat a cielo aperto con il mondo. Da Florenzi a Spinazzola, poi Immobile a Insigne, tutti aggiungono un post alla tavola. «Partita inaugurale. Stadio Olimpico. Pubblico sugli spalti. La cornice perfetta per una vittoria perfetta. Grandi ragazzi», scrive Spinazzola; «Una vittoria meritata davanti al nostro pubblico... ci eravate mancati», così Florenzi. Insigne e Immobile hanno condiviso le letterine dei rispettivi figli per i gol e la vittoria. «Non poteva esserci inizio migliore. Forza azzurri» scrive Gianluigi Donnarumma. «Fratelli d’Italia» è il post del difensore Giovanni Di Lorenzo. «La maglia della Nazionale addosso. L’Inno urlato a squarciagola. Il pubblico sugli spalti. E una vittoria cercata, voluta e meritata. Avanti così!!!», la conclusione di Giorgio Chiellini, il capitano. Anzi, per dirla alla Lino Banfi, il “capiteno”.

Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 14:08
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