Agganciare Pelé nella classifica marcatori all time, senza nemmeno esultare, è un lusso per pochi. Ma Cristiano Ronaldo era già oltre, perché sapeva che la rete numero 20 in campionato (48° nelle ultime 48 partite) non lo avrebbe fatto aspettare troppo. E’ arrivata contro lo Spezia, a chiudere una partita già decisa da Morata e Chiesa, gol dal peso specifico ridotto ma dal valore simbolico inestimabile, perché segna un passaggio generazionale e quasi epocale. O Rei non ha abdicato (anche se alcune statistiche che conteggiano anche i gol in amichevole arrivano a 1281 reti), ma è stato semplicemente raggiunto da una macchina progettata per segnare, alimentata a trofei e lanciata a tavoletta in un calcio più asettico, fisico e severo di quello dominato per tre decenni dal brasiliano. Il confronto tra due campioni assoluti di epoche così diverse è imprudente, ma le statistiche danno una cifra assoluta che aiuta a raccontare la loro straordinaria carriera, con una differenza sostanziale. Pelé ha iniziato a 16 anni appendendo gli scarpini al chiodo a 37, mentre CR7 a 36 anni sembra ancora nel pieno del vigore, e di una vena realizzativa che non lo ha mai tradito. Settecentosessantasette gol per Ronaldo non sono mai stati un traguardo ma una tappa, alla quale sostare il tempo necessario per lanciarsi all’attacco dei primi due in classifica: Romario prima e poi il leggendario Bican, a 805 reti. E di questo passo le proiezioni sono impietose, il portoghese rischia il sorpasso in vetta addirittura nella prossima stagione, entro il 2021. Ma non sarà ancora pienamente soddisfatto, perché più dei rivali storici la sua corsa è su Leo Messi, al momento indietro in classifica, ma con 2 anni di potenziale margine per raggiungerlo (classe ’87 l’argentino, ’85 il portoghese).
MCKENNIE A TITOLO DEFINITIVO
I gol ma anche i trofei, perché la scommessa Champions accettata a Torino potrebbe giocare un ruolo fondamentale sul futuro di Cristiano: un’altra eliminazione anticipata come l’anno scorso (agli ottavi contro il Lione) potrebbe spingerlo ad anticipare l’addio fissato alla scadenza del suo contratto, nel giugno 2022.
© RIPRODUZIONE RISERVATA