Pagelle Juve: CR7 irriconoscibile, Dybala mossa vincente

Domenica 10 Novembre 2019 di Alberto Mauro
Paulo Dybala
Szczesny 7,5
Salva la serata (e la vetta della classifica) a più ripresa: decisivo su Paquetà e Hernandez nel primo tempo, e nella ripresa si conferma con la stessa sicurezza

Cuadrado 6
Spinge e macina gioco, qualche imprecisione di troppo e meno devastante delle ultime uscite

Bonucci 6
Una mezza dormita nel primo tempo, impreciso sul cross di Suso per la testa di Piatek. Poi ci mette personalità e azzera le incertezze

de Ligt 6,5
Una sbavatura nel primo tempo, ma senza conseguenze. Nessun errore, cresce in personalità e fisicamente spadroneggia.

Alex Sandro 6
Attento in fase difensiva, prudente in fase di spinta

Bentancur 6,5
Ci mette grinta e polmoni, e anche lucidità a sprazzi. Alternativa di lusso

Pjanic 6
Non viaggia ai soliti ritmi e sbaglia qualche appoggio di troppo. Ma recupera con esperienza e senso tattico

Matuidi 6
Corre tanto, sfiora il gol con un destro a giro da fuori e poi un sinistro alto. Positivo e incisivo. (26’ st Rabiot 6 Entra in tempo per salvare un gol su Romagnoli)

Bernardeschi 5,5
Si crea una bella occasione ma lo tradisce la mira dal limite dell’area. Ha corsa e gamba, manca la lucidità. (17’ st Douglas Costa 6,5 Accelerazioni devastanti)

Higuain 7
Un assist d’oro per Dybala, regge il peso dell’attacco per tutta la partita, ed è sempre decisivo nella manovra. Forse troppo, e perde incisività negli ultimi 20 metri

Ronaldo 4,5
In campo non ne azzecca una e sbaglia anche una serie di passaggi banali. Alla seconda sostituzione consecutiva sbotta, imbocca direttamente la via degli spogliatoi e abbandona lo stadio prima della fine. Teso come una corda di violino (10’ st Dybala 7,5 Mossa vincente di Sarri, 7^ rete al Milan in A. Decisivo anche dalla panchina)

Sarri 6,5
Capisce che è il momento di fare qualcosa e agisce, senza guardare in faccia nessuno. Si assume la responsabilità di sostituire Ronaldo come a Mosca, e ha ragione lui. Ma in questa Juve che torna in vetta alla classifica c’è ancora troppo poco sarrismo.

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